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Home > Sam, soddisfatta di far parte di una squadra vincente

Sam, soddisfatta di far parte di una squadra vincente

19 de junho de 2015 - Por Comunità Italiana

SAMANTHASoddisfatta di far parte di una squadra vincente: è questo il primo bilancio che l’astronauta Samantha Cristoforetti fa della missione Futura, nella quale per quasi sette mesi ha lavorato sulla Stazione Spaziale Internazionale. ”La più grande soddisfazione è di essere parte di una squadra che vince”, ha detto all’ANSA l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) nella prime intervista rilasciata ad una testata italiana.

”Il lavoro di squadra ha funzionato su tanti livelli e abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi prefissati”, ha aggiunto riferendosi alla sua missione, Futura,la seconda di lunga durata organizzata dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi). ”Ha funzionato perfettamente un meccanismo complesso che ha coinvolto centinaia di persone”, ha aggiunto. ”Qualche difficoltà, se c’è stata, si è sempre risolta con serenità e lavorando bene insieme, facendo tanta scienza e tanta tecnologia. E’ stata una grandissima soddisfazione”.

Una grande esperienza umana
C’è qualcosa che i 7 mesi vissuti tra le stelle hanno cambiato per sempre in Samantha Cristoforetti perchè guardare la Terra dalla Stazione Spaziale è una ”grande esperienza”. Ha detto l’astronauta.
”I 400 chilometri che separano la Stazione Spaziale dalla Terra non sono molti, di per sè, ma quando sei lassù la Terra sembra lontanissima”, ha osservato Sam. La missione Futura l’ha impegnata moltissimo ma il tempo libero che è riuscita a ritagliarsi ha voluto trascorrerlo soprattutto guardando la Terra dalla Cupola, la grande finestra della Stazione Spaziale. ”Da lì – ha aggiunto astroSamantha – in pochi minuti fai il giro del mondo, ti rendi conto di quante storie e di quante vicende umane stanno accadendo là sotto. Allora cominci ad osservare le cose umane con un senso di grande comunanza. Da fuori ti rendi conto che, nonostante tante storie diverse, alla fine la maggior parte dell’esperienza umana è qualcosa di condiviso da tutti”.
Grazie a questa esperienza, ha aggiunto, adesso ”mi sento più tranquilla e meno propensa a cercare litigi. Si relativizzano i confini e i problemi e la sensazione più forte è quella di vivere tutti la stessa esperienza umana”.
Guardando la Terra dalla Stazione Spaziale ”vedi la curvatura e ti rendi conto che è una sfera cha si muove nello spazio: di fatto – ha osservato – è un’astronave, così come la Stazione Spaziale è un avamposto dell’umanità nello spazio”. Ed è molto netta, ha detto ancora, la sensazione che ”la Terra sia come un’astronave che ci tiene in vita e noi, tutta l’umanità, siamo il suo equipaggio. Sulla Stazione Spaziale – ha proseguito Sam – tutti devono rimboccarsi le maniche per contribuire a farla funzionare sotto ogni aspetto, dalla pulizia alla manutenzione, fino all’attività scientifica. Sulla Terra succede la stessa cosa: nessuno può tirarsi indietro e ognuno è parte dell’equipaggio”.

Se dovessi tornare, vorrei inventare esperimenti
Se in futuro dovesse tornare nello spazio, in un’altra missione, astroSamantha vorrebbe dedicare ancora più tempo alla scienza con esperimenti ‘artigianali’ e fai-da-te, da aggiungere come un passatempo piacevole alle oltre 200 attività scientifiche programmate a bordo della Stazione Spaziale. ”Se dovessi rifare una missione lunga, andrei su più preparata per fare piccoli esperimenti scientifici personali”, ha detto ancora l’astronauta. ”Se dovessi tornare nello spazio mi piacerebbe arrivare con qualche idea in più”, ha aggiunto. Per esempio, ”per fare qualcosa di nuovo cercherei di parlare con qualche amico fisico per progettare un esperimento scientifico da fare personalmente. A volte – ha osservato l’astronauta – si riesce a combinare un obiettivo personale e piacevole, come questo, con un obiettivo educativo. E’ bello progettare piccoli esperimenti che puoi fare e dei quali non sai quale sarà il risultato: nella mia missione ho fatto qualcosa del genere ed è stato molto interessante”.
Nessun rimpianto, però, sulla sua missione. Anzi. ”Ho avuto la fortuna di lavorare con due equipaggi fantastici. Se dovessi rifare missione lunga – ha detto – probabilmente affronterei compiti molto simili, a meno di raggiungere l’orbita su un veicolo diverso: quello sarebbe cambiamento importante. Ma indipendentemente da questo, quando poi si passa ad una dimensione più concreta, so che una missione sulla Stazione Spaziale è anche un’esperienza umana. Se quindi dovessi affrontare in futuro un’altra missione, so che questa da un lato sarà simile, ma non ho dubbi che sarà anche un’esperienza nuova”.(ANSA)

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.