“Ho incontrato tutte le vittime ho ascoltato le storie e continuero’ a collaborare per porre fine a tutto questo”. Cosi’ il cardinale George Pell ha sintetizzato l’incontro di circa due ore con le 15 vittime degli abusi dei preti pedofili in Australia che si trovano a Roma perché per 4 giorni hanno assistito alle audizioni del superministro dell’economia di Papa Francesco, che ha deposto via teleconferenza dall’Hotel Quirinale di Roma mentre la Commissione Reale d’indagine sugli abusi lo seguiva da Melbourne.
“Sarebbe nmeraviglioso – ha aggiunto – se la città di Ballart dove sono avvenuti numerosi abusi divenisse un esempio di ambiente protettivo per i bambini e un esempio di sostegno a coloro che sono stati colpiti dalla piaga degli abusi”. “Anche un solo suicidio è troppo”, ha detto ancora rispondendo ai giornalisti. “Spero che la mia testimonianza abbia contribuito un po’ nella guarigione e nell’avanzamento della situazione”, ha commentato riferendosi alle audizioni nelle quali si è strenuamente difeso dall’accusa di aver tentato di comprare il silenzio di David Ridsdale, nipote abusato di un prete attualmente in carcere, che viveva con l’allora padre Pell e che nel 1993 fu da lui accompagnato in Tribunale all’inizio della vicenda giudiziaria.
Su un altro caso relativo allo stesso periodo, cioè quando Pell era vicario episcopale per l’educazione della diocesi di Ballart, suffraganea di Melbourne, il cardinale ha ammesso una sottovalutazione della denuncia che gli aveva fatto il ragazzo vittima delle attenzioni di un religioso. “Con l’esperienza di quarant’anni dopo, sono certamente d’accordo che avrei dovuto fare di piu'”, ha risposto nel corso dell’ultima audizione. “Non ho fatto nulla, ho solo parlato con il cappellano della scuola. Non avevo idea che i Fratelli Cristiani stessero insabbiando in quel modo che ora è evidente”ha detto. “La Chiesa ha curato piu’ sè stessa che i bambini oltraggiati!”, hanno contestato i commissari al porporato, che poco prima si era difeso con fierezza dall’accusa di voler proteggere la propria reputazione, definendola “senza fondamento”. Ma a questo punto qualcosa in lui si deve essere incrinato, tanto da ammettere: “la Chiesa troppo spesso non si è adeguatamente preoccupata dalle vittime di abusi. Ho letto molte storie di ragazzi abusati. Sono racconti strazianti e mi sento profondamente addolorato per loro. Molti di questi si sono ammalati per tutta la vita”.
Le 14 vittime questa mattina hanno incontrato alla Pontificia Università Gregoriana da padre Hans Zollner, membro della Pontificia Commissione per la protezione dei minori. E sono in attesa di sapere se Papa Francesco li riceverà a Santa Marta. (AGI)