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Alimenti: etichette piu’ trasparenti, al via esame alla Camera

09 de maio de 2017 - Por Comunità Italiana
Alimenti: etichette piu’ trasparenti, al via esame alla Camera

ALIMENTO-0905Piu’ trasparenza sulle etichette dei prodotti alimentari. E’ l’obiettivo che si pone lo “Schema di decreto legislativo”, previsto in una delega della Legge europea 2015, di cui comincia l’esame in commissione Agricoltura alla Camera. Il provvedimento prevede per i prodotti alimentari preimballati destinati al consumatore finale o alle collettivita’ l’indicazione obbligatoria sull’etichetta della sede dello stabilimento di produzione o, se diverso, di confezionamento, per garantire, oltre a una corretta e completa informazione all’acquirente, una migliore e immediata rintracciabilita’ dell’alimento da parte degli organi di controllo e, di conseguenza, una piu’ efficace tutela della salute.
In Italia, dal 13 dicembre 2014, con l’entrata in vigore del regolamento Ue 1169/2011, e’ venuto meno l’obbligo generale di indicare sulle etichette dei prodotti alimentari preconfezionati la sede dello stabilimento di produzione o di confezionamento. L’imposizione e’ stata mantenuta soltanto per i prodotti lattiero-caseari. L’esigenza di assicurare l’immediata rintracciabilita’ dei prodotti alimentari, per una migliore tutela della salute e protezione del consumatore, ha pero’ spinto, dopo un ampio dibattito, per la reintroduzione nella normativa nazionale dell’indicazione obbligatoria in etichetta della sede e dell’indirizzo dello stabilimento di produzione o di confezionamento. Un obiettivo fortemente sentito anche da molte aziende che gia’ hanno optato per il mantenimento dell’indicazione in etichetta su base volontaria.
In particolare, il decreto introduce l’obbligo di riportare sul preimballaggio o sull’etichetta dei prodotti alimentari destinati al consumatore finale l’indicazione della sede dello stabilimento di produzione o di confezionamento. Per quanto concerne gli alimenti preimballati destinati alle collettivita’ per essere preparati, trasformati, frazionati o tagliati nonche’ i prodotti preimballati commercializzati in una fase precedente alla vendita al consumatore finale e’ invece previsto l’obbligo di riportare l’indicazione della sede dello stabilimento di produzione o di confezionamento sui documenti commerciali, purche’ tali documenti accompagnino l’alimento cui si riferiscono. Se l’impresa dispone di piu’ sedi e’ consentito indicare sull’etichetta tutti gli stabilimenti, purche’ quello effettivo sia contraddistinto con punzonatura o altro segno.
Per chi viola le regole sono fissate sanzioni comprese tra 1.000 e 18.000 euro. Le entrate derivanti dal pagamento delle multe entreranno in un apposito capitolo del bilancio dello Stato e verranno riassegnate in parte al ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e in parte a quello della Salute per migliorarne l’efficienza l’efficacia delle attivita’ di controllo e di vigilanza. (AGI)

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.