Comunità Italiana

Alitalia, ok al commissariamento

Il cda di Alitalia, riunitosi al termine dell’assemblea, ha deciso all’unanimità di presentare l’istanza di ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria come disposto dalla legge. La decisione del cda è stata presa dopo aver «preso atto della grave situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società, del venir meno del supporto dei soci e dell’impraticabilità, in tempi brevi, di soluzioni alternative». I voli e le operazioni della compagnia, si legge in una nota diffusa al termine della riunione del consiglio di amministrazione, non subiranno alcuna modifica e continueranno secondo la programmazione prevista.
«Grande rammarico»
L’assemblea degli azionisti di Alitalia ha preso atto, «con grande rammarico, dell’esito del referendum tra i propri dipendenti, che ha di fatto precluso l’attuazione del rilancio e della ristrutturazione della società». Così il consiglio di amministrazione sintetizza quanto avvenuto negli ultimi giorni: «I soci italiani ed Etihad, convinti del potenziale di crescita dell’azienda, si erano resi disponibili a finanziare il piano industriale per 2 miliardi di euro, attraverso forti investimenti e una riduzione dei costi strutturali che, per due terzi, non erano relativi al costo del personale». Ma, continua la nota, «avevano condizionato la disponibilità alla ripatrimonializzazione e al rifinanziamento ad un accordo con le organizzazioni sindacali, venuto meno con l’esito del referendum tra i dipendenti».
Il decreto
Il commissariamento di Alitalia sarà formalizzato dal Consiglio dei ministri in una riunione ad hoc convocata per le 17. Il ministero dello Sviluppo economico, secondo quanto si apprende da fonti di palazzo Chigi, sta preparando il decreto per l’amministrazione straordinaria dell’Alitalia e la nomina dei commissari (che dovrebbero essere due o tre), mentre il ministero dell’Economia sta lavorando al provvedimento chiamato a definire i termini per il prestito ponte allo scopo di garantire la continuità aziendale dell’aviolinea: dovrebbe aggirarsi intorno ai 300-400 milioni, ma la cifra potrebbe salire fino a 500: un prestito necessario a garantire la sopravvivenza dell’ex compagnia di bandiera nei sei mesi di commissariamento. Palazzo Chigi ha già chiesto a Bruxelles di non considerare il prestito ponte un aiuto di Stato. Cosa sarà del futuro, però, è tutto ancora da vedere. «Prendendosi un po’ di tempo le condizioni per una soluzione ci sono», secondo Matteo Renzi: l’ex premier, riconquistato il Pd, ha promesso di presentare entro il 15 maggio il suo piano per Alitalia.
M5S: «Laghi e Gubitosi nomi pessimi»
A margine della convocazione, è partita già la polemica sui possibili nomi che circolano come papabili commissari di Alitalia: nel mirino dei Cinque Stelle c’è sopratutto LAghi. «Enrico Laghi, anche se non risulta ufficialmente nel Cda di Alitalia, è il Presidente del Consiglio di Amministrazione di MidCo S.p.A. la società schermo di Cai (Compagnia aerea italiana) che detiene il 51% di Alitalia. Di fatto è MidCo (sussidiaria di Cai) ad operare effettivamente in Alitalia e a Laghi, essendo il Presidente del Cda, spettano le decisioni ultime. La sua è una nomina politica legata appunto all’ingresso di Poste Italiane», sottolinea Davide Crippa deputato M5S in Commissione Attività produttive. Ma non viene visto di buon occhio neanche Gubitosi: «Quello stesso Gubitosi che è arrivato da poco, ha firmato un devastante piano industriale che è stato bocciato da quegli stessi lavoratori che rischiano il posto di lavoro», insiste il Cinque Stelle. (Corriere)