La Turchia si sarebbe impegnata ad accettare il ritorno degli immigrati irregolari che dalle sue coste partono per le isole greche, se l’Ue si farà carico dei costi di rimpatrio. Di questo parleranno a Smirne il premier turco Ahmet Davutoglu e il collega greco Alexis Tsipras. Ankara propone di riprendere tutti i migranti che hanno raggiunto l’Ue, senza distinzione tra irregolari e richiedenti asilo, ma propone poi un meccanismo uno a uno: per ogni profugo siriano riammesso, l’Ue dovrà accoglierne uno in modo legale. Gli altri 3 miliardi che abbiamo chiesto, spiega il premier Ahmet Davutoglu, non sono soldi per noi, sono necessari per gestire la crisi. Ankara cchiede anche una accelerazione al suo percorso di adesione all’Ue, ma allo stesso tempo continua a sostenere la chiusura del piu’ importante quotidiano del Paese Zaman sia stata una questione giuridica e non politica, respingendo, anzi, palesemente ignorando le accuse di mancato rispetto della libertà di stampa.
Dopo il vertice di ieri, il premier ungherese Viktor Orban ha confermato la posizione di Budapest, che è poi quella del blocco dei Paesi dell’Europa orientale, a cui si è aggiunta l’Austria. Orban ha assicurato che la rotta balcanica seguita dai migranti verso l’Europa resta chiusa. Il premier ha ribadito la netta contrarieta’ dell’Ungheria all’accordo di principio tra Burxelles e la Turchia. Intanto si apprende dal governo tedesco che a febbraio sono arrivati in Germania 61.428 richiedenti asilo, circa un terzo rispetto al mese precedente, quando furono 91.671 (segnando un -33% rispetto a gennaio). Tra questi nuovi arrivi, la nazionalita’ piu’ rappresentata e’ quella siriana (24.612 persone), seguita dagli iracheni (12.355) e dagli afghani (12.121). (AGI)