“Political crap”, ovvero “stronzate politiche”. Così Cook ha definito la richiesta del pagamento giunta da Bruxelles. “Sono tutte stronzate politiche”, ha dichiarato in un’intervista all’Irish Independent: “E’ esasperante, deludente e giunge da una sede politica: non ha alcuna base fattuale o legale”. Lo stesso governo di Dublino, che tanto ha guadagnato dall’attrarre aziende motivate dalla possibilita’ di eludere il fisco, ha protestato contro l’iniziativa di Bruxelles, asserendo di non volere i 13 miliardi, che andrebbero tutti nelle sue casse. Un atteggiamento che appare ancor piu’ discutibile se si considera che Dublino deve ancora saldare parte dei 45 miliardi di euro ricevuti in prestito dagli altri paesi comunitari in seguito alla crisi bancaria successiva al 2008. Cook ha nondimeno fatto appello al governo irlandese perché “faccia la cosa giusta” ovvero approvare un appello contro la decisione di Bruxelles (gia’ definita “bizzarra” dal ministro delle Finanze, Michael Noonan) in occasione del consiglio dei Ministri di domani. “Siamo stati impegnati in Irlanda per 37 anni, abbiamo avuto una relazione di lungo termine insieme e sono piuttosto fiducioso che il governo fara’ la cosa giusta e credo che la cosa giusta sia stare in piedi e combattere”, ha aggiunto l’ad di Apple ai microfoni della radio pubblica Rte, affermando di non avere “nulla per cui scusarsi” e di “non aver fatto nulla di sbagliato”, asserendo infine che Dublino e’ stata “presa di mira” dalla Ue.
La decisione della Commissione “non rientra in alcuna figura politica, ma rientra in quello che prevedono i trattati” dell’Ue, ha dichiarato da parte sua il commissario europeo per la Concorrenza, Margrethe Vestager, in conferenza stampa a Bruxelles. I trattati conferiscono alla Commissione europea competenza esclusiva in materia di legislazione su concorrenza e aiuti di Stato, e l’obbligo di far rispettare le regole Ue, ha ricordato Vestager. Nel caso di richiami, e nella prospettiva che questi vengano discussi davanti agli organismi di giustizia, “la Corte deve esprimersi sui fatti, e i fatti e’ quello che dobbiamo produrre”. Quanto deciso due giorni fa “e’ stata presa sulla base dei fatti”. E ha aggiunto: “Dipendesse da me avrei pubblicato tutto ieri. L’inchiesta e’ confindenziale, e auspico che entrambe le parti siano cooperative, perché ritengo sia nell’interesse di tutti”. (AGI)