Al Viminale la conferenza stampa sull’operazione antiterrorismo internazionale che ha portato all’arresto del fratello di Ahmed Hannachi
«Anis Hannachi aveva costanti contatti con la Francia».
Secondo gli inquirenti, dunque, il fratello di Ahmed sarebbe coinvolto nell’attacco compiuto a Marsiglia dal fratello e sarebbe stato proprio lui a indottrinarlo alla jihad.
Al Viminale, la conferenza stampa del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti che ha illustrato i dettagli dell’indagine internazionale sull’arresto del fratello del jihadista tunisino Ahmed, autore dell’omicidio di due ragazze francesi lo scorso 1 ottobre nei pressi della stazione di Marsiglia e, Roberti, annuncia «interessanti sviluppi».
«Anis è un foreign fighter addestrato in Siria»
«Secondo l’ipotesi investigativa fu Anis Hannachi ad indottrinare il fratello, Ahmed, e provocarne la radicalizzazione» fino all’attentato di Marsiglia.
Secondo gli inquirenti, «Anis è un foreign fighter sbarcato in Italia a Favignana nel 2014. È stato respinto ed è andato in Siria ad addestrarsi, poi è tornato in Francia.
La prima traccia certa in Italia è del 4 ottobre in Liguria, ma i francesi lo segnalano già il 3 ottobre e non escludono che fosse arrivato il 27 settembre».
Il punto ora, è ricostruire se abbia effettivamente partecipato all’attacco di Marsiglia col fratello. Secondo Roberti, i tempi per l’estradizione di Anis in Francia, «saranno molto brevi».
La cattura
Subito dopo l’attacco era stato infatti emesso un mandato di cattura internazionale nei confronti dei familiari dell’uomo che dopo essere passato all’azione e aver ucciso due cugine di 20 e 21 anni, era stato a sua volta freddato dal servizio di sorveglianza dello scalo ferroviario. (Corriere)