Stabilità, ma soprattutto continuità. E’ in queste chiavi di lettura che Bruxelles accoglie la formazione del nuovo governo italiano dopo le dimissioni di Matteo Renzi. Piace la rapidità con cui si è formato un nuovo esecutivo, sgombrando così il campo da incertezze politiche ed eventuali turbolenze sui mercati. Piace in particolare la scelta di Paolo Gentiloni quale nuovo presidente del Consiglio: è considerato uomo di esperienza, di ispirazione europeista e, quindi, come interlocutore credibile e affidabile.
Jean Clude Juncker: “Spese dell’Italia per i migrantui fuori dal patto di stabilità”
Gentiloni piace all’Europa, ma le riforme rimangono la priorità
Il nuovo inquilino di palazzo Chigi è per l’Europa garante delle riforme in Italia, le stesse riforme avviate e promosse dal suo predecessore. Le stesse riforme che, tra le felicitazioni e gli auguri di rito, all’Italia sono state chieste nuovamente anche nel giorno del discorsodi insediamento alla Camera dei Deputati.
La portavoce della Commissione europea per gli Affari economici ha chiarito che “al momento non è chiesto nulla di aggiuntivo all’Italia rispetto a quanto già chiesto”, richiamando però le opinioni dell’esecutivo comunitario alla legge di bilancio per il 2017. In quelle valutazioni si insiste sulla necessità di completare le riforme avviate e avviando quelle approvate ma ancora su carta.
Una necessità ribadita tra le righe dal presidente dell’esecutivo comunitario, Jean-Claude Juncker, nella lettera di congratulazioni inviata a Gentiloni. “La Commissione continuerà ad essere al fianco dell’Italia per sostenere il percorso di riforme e assicurare una completa e rapida ricostruzione delle aree colpite dal terremoto nei mesi scorsi”. Un passaggio non casuale. Si rinnova il tacito patto sancito con Renzi: flessibilità, tempo e aiuti nella ricostruzione, in cambio degli sforzi di riforma e delle misure, comunque ineludibili, che si renderanno necessarie per riportare la manovra verso il rispetto degli obiettivi di correzione previsti. A detta di Juncker con Gentiloni l’Italia “continuerà a giocare un ruolo di primo piano nell’Unione”.
Un concetto espresso anche dal presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, nell’altra lettera di congratulazioni inviata sempre a Roma, in cui il polacco scrive di attendersi il contributo di Gentiloni “agli sforzi comuni europei”, specie in aree quali “il consolidamento della ripresa economica e il mantenimento del ritmo delle riforme economiche che creano occupazione e prosperità”.
L’Italia resta dunque sotto osservazione come lo era anche prima della crisi del governo Renzi, visti gli impegni chiesti, e assunti, da quello stesso esecutivo.
Gentiloni, figura che rassicura l’Europa
Gentiloni, che del governo Renzi è stato ministro degli Esteri, è una figura che rassicura tutti. Fonti diplomatiche rivelano che i rappresentanti degli Stati membri vedono in lui “una linea di sostanziale continuità” con il suo predecessore soprattutto sui due punti di maggiore interesse per Bruxelles: riforme e agenda europea. è su questo che già a partire da giovedì, giorno del vertice dei capi di Stato e di governo dell’Ue, Gentiloni sarà chiamato a rassicurare i partner. (AGI)