Blitz della polizia belga a Schaerbeek. In una operazione anti-terrorismo nel quartiere nord-orientale di Bruxelles le forze della polizia hanno ingaggiato un conflitto a fuoco con un uomo poi arrestato. Secondo alcuni media si tratterebbe di Mohamemd Abrini, ricercato da oltre 3 mesi per coinvolgimento negli attentati di Parigi e di Bruxelles.
L’uomo che è stato ferito alle gambe si è rifiutato di seguire gli ordini della polizia ed e’ stato neutralizzato. Le immagini diffuse sui media mostrano il sospetto ferito a terra, con quella che sembra una mitraglietta accanto, mentre viene controllato da un robot a comando remoto per verificare che non avesse esplosivo addosso. L’uomo, che secondo l’emittente tv Rtbf aveva con se’ una sacca contenente esplosivi, viene poi trascinato via dagli agenti. Durante l’operazione si è anche udito il rumore di esplosioni, provocate dalle stesse forze di sicurezza. Secondo il sito belga La capitale.be, l’uomo fermato è gravemente ferito alla gamba destra. La zona è presidiata con agenti pesantemente armati e camionette militari. Sul posto sono all’opera anche gli artificieri.
Il borgomastro, Bernard Clerfayt, ha confermato l’arresto dell’uomo, sostenendo che sia legato agli attacchi di Bruxelles. In precedenza era stato riferito che l’operazione era legata all’arresto avvenuto ieri del 34enne Reda Kriket a Parigi nella cui casa sono state trovate armi pesanti ed esplosivo per un attentato in avanzata fase di preparazione. Nel suo domicilio ad Argenteuil sono stati ritrovati esplosivo TATP (perossido di acetone), kalashnikov e armi. Il TATP e’ lo stesso tipo di esplosivo artigianale utilizzato negli attentati del 13 novembre allo Stade de france e a Saint Denis a Parigie martedi’ all’aeroporto e alla metro di Bruxelles.
Kriket era stato condannato a 10 anni di prigione nell’estate 2015 in Belgio, nell’ambito di un’inchiesta su una filiera jihadista. La ‘filiera siriana’, come era stata battezzata all’epoca dalla stampa belga, e’ un grosso dossier che coinvolge 32 persone, condannate molte delle quali ‘in absentia’.
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Intanto si allarga oltre il Belgio l’inchiesta per gli attentati di Bruxelles. La polizia tedesca ha arrestato due persone sospettate di essere legate ai terroristi che si sono fatti saltare in aria martedì scorso. E’ uno sviluppo nuovo in un’inchiesta che va avanti anche in Belgio, dove nonostante il livello di allerta sia stato abbassato a 4 a 3 le perquisizioni continuano. E un nuovo sospetto per gli attentati di Parigi dello scorso 13 novembre e quelli di Bruxelles di tre giorni fa- sarebbe stato identificato in un ventottenne siriano, Naim Al Hamed: sarebbe il quinto super ricercato di una lista stilata nei giorni scorsi dai servizi di sicurezza di alcuni Paesi europei e che comprende anche Mohamed Abrini, l’uomo piu’ ricercato d’Europa, perché implicato tanto negli attentati di parigi che di quelli a Bruxelles, amico d’infanzia di Salah Abdeslam. Al Hamed sarebbe indicato sulla foto segnaletica come “individuo molto pericoloso e probabilmente armato”.
Nella notte, un’operazione su vasta scala nell’area di Bruxelles ha portato all’arresto di 6 persone, e un nuovo fermo a Forest.
Le autorità belghe hanno abbassato da 4 (il più alto) a 3 il livello di allerta terrorismo del Paese, mentre si scopre che Salah Abdeslam, Amine Choukri, Mohammed Belkaid, i primi due arrestati e il terzo ucciso prima degli attacchi del 22 marzo, avrebbero dovuto parteciparvi per fare una carneficina come a Parigi, attaccando la città simultaneamente in più punti. La procura puntualizza inoltre che l’identikit diffuso da alcuni media belgi come quello del “quinto uomo” del commando che ha provocato le stragi, la persona che accompagnava l’autore della strage nella metropolitana, “non ha nessuna pertinenza con l’inchiesta”.
L’interrogatorio di Salah Abdeslam – L’unico terrorista sopravvissuto alle stragi di Parigi, attualmente in mano alle forze di sicurezza belghe, ha riconosciuto il suo ruolo logistico nella preparazione degli attentati in Francia, ma ne ha attribuito la principale responsabilita’ ad Abdelhamid Abaaoud. Lo ha fatto nell’interrogatorio del 19 marzo con la polizia belga, di cui l’emittente BFMTV è riuscita ad ottenere la trascrizione. Abdeslam ha ammesso con gli inquirenti di aver “affittato vetture e case” su richiesta del commando del 13 novembre. Ma ha attribuito al defunto Abaaoud la responsabilita’ degli attacchi. “E’ (Abdelhamid) Abaaoud… Lo so attraverso mio fratello Brahim. E’ lui che mi ha raccontato che Abaaoud era il responsabile. Ho incontrato Abaaoud la notte tra l’11 e il 12 novembre del 2015. Era la prima volta che lo vedevo in vita mia”. Ma questo probabilmente è falso perché Abdeslam e il belga di origine marocchine Abaaoud, considerato la ‘mente’ del massacro, morto nel raid al covo di Saint Senis, erano stati condannati insieme in Belgio nel 2010 per rapina.
Abdeslam dice anche che voleva farsi esplodere allo Stade de France, come previsto nel piano terroristico. “Dovevo andare allo stadio ma non avevo il biglietto. Ho rinunciato quando ho parcheggiato la macchina. Ho lasciato scendere i miei tre passeggeri e ho riavviato”. Dei tre con lui nel veicolo, Abdeslam ammette di conoscere Bilal Hadfi, ma non gli altri due, gli “iracheni”. Ha detto anche di non riconoscere neppure Najim Laachraoui, l’artificiere del 13 novembre e il kamikaze dell’aeroporto di Zaventem, nelle fotografie che gli hanno mostrato gli inquirenti.
Intanto è tornata la paura a Parigi. Ancora sotto choc per gli attentati del 13 novembre la Francia si è svegliato con la notizia che è stato sventato un nuovo attacco, un progetto che era gia’ “in stato avanzato”, ha confermato il ministro dell’interno, Bernard Cazeneuve: è stato fermato un uomo, Reda Kriket, di nazionalità francese, nella cui casa ad Argentuil in val d’Oise è stato ritrovato un arsenale impressionante: esplosivo TATP, kalashnikov e armi. Il TATP – in base a quanto riporta France Info – è lo stesso tipo di esplosivo artigianale utilizzato negli attentati del 13 novembre allo Stade de france e a Saint Denis. “Nessun elemento tangibile collega questo progetto con gli attentati di Parigi e di Bruxelles”, ha precisato il ministro, incontrando la stampa.
Gli abitanti della zona, riferisce l’emittente francese, hanno udito esplosioni, ma si tratterebbe di un’operazione per neutralizzare gli ordigni scoperti, ha precisato il sindaco di Argentuil, Georges Mothron.
L’uomo arrestato, che ha 34 anni, conosceva Abdelhamid Abaaoud, la ‘mente degli attentati di Parigi, morto nel blitz al covo di Saint Denis, con il quale era stato condannato a 10 anni di prigione a luglio 2015 in Belgio, nell’ambito di un’inchiesta su una filiera jihadista. Lo riferiscono fonti della polizia francese .La ‘filiera siriana’, come era stata battezzata all’epoca dalla stampa belga, e’ un grosso dossier che coinvolge 32 persone, condannate molte delle quali ‘in absentia’. Reda Kriket all’epoca era probabilmente in Siria, partito alla fine del 2014. Sarebbe rientrato in Francia alla fine dell’anno scorso ed era oggetto di un mandato di cattura internazionale diffuso a tutti i servizi di polizia dal gennaio 2016. Gli inquirenti sospettano che egli avesse un ruolo importante in seno all’organizzazione che preparava il attentato in Francia. (AGI)