Dichiara Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Universitari: “i bandi contengono elementi peggiorativi rispetto al passato, come la diminuzione sostanziale dei posti disponibili (se ne perdono più di 1000, di cui 300 a medicina) e la chiusura anticipata delle graduatorie al termine del primo semestre, lasciando immaginare che questo comporterà un’ulteriore riduzione dei posti. In questo modo moltissimi potenziali studenti sono buttati fuori dalle università, e si vedono negata la possibilità di scegliere il proprio futuro. è venuto il momento di dire basta”.
Continua Gianmarco Manfreda, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi: “Sempre più studenti si trovano impreparati al momento della scelta del proprio percorso universitario: molti decidono proprio di non iscriversi, altri scelgono inconsapevolmente, non avendo avuto gli strumenti per poter valutare attentamente le varie possibilità. Per altri ancora la scelta è influenzata da vincoli di carattere economico. Per questo, come studenti medi, diciamo che è necessario non solo superare il numero chiuso, ma anche prevedere seri programmi di orientamento negli ultimi anni delle scuole superiori, in modo da poter permettere agli studenti di fare una scelta consapevole: bisogna pensare a scuola e università come due percorsi non distinti bensì in continuità.” (AGI)