Situazione analoga in Irlanda del Nord, dove l’economia è già ora dipendente in larga parte dalla Politica Agricola Comune di Bruxelles. E se gli scozzesi esportano in Inghilterra, dall’Ulster si esporta verso Dublino, da sempre attenta a usare un linguaggio suadente verso quella larga frangia dell’opinione pubblica locale che sogna il definitivo rientro nell’abbraccio della comune patria irlandese. I No, anche in termini assoluti, paiono prevalere, anche perchè la conseguenza piu’ immediata e evidente della Brexit sarebbe il ritorno del confine tra le due Irlande, quello abolito con gli accordi del Venerdi’ Santo del 1998. Solo che oggi non sarebbe piu’ un semplice confine tra due stati, ma tra i rimanenti 27 stati dell’Unione Europea e la transfuga Gran Bretagna. La pace in Irlanda venne mediata da Tony Blair, ma di fatto è garantita giorno per giorno dalla comune appartenenza all’Ue di tutti i firmatari. Vincesse il Sì la tensione schizzerebbe alle stelle, e senza immaginare il ritorno alla violenza si potrebbe comunque ben defilare all’orizzonte la prospettiva di un referendum simile a quello scozzese. Ed i cattolici, in Irlanda del Nord, sono la maggioranza. Un tale scatenamento di forze centrifughe potrebbe coinvolgere, alla fine, lo stesso Galles, il cui nazionalismo mai sopito è solo in parte appagato dalla devolution blairiana, ed anche qui si trova schierato a favore del ‘remain’. Ma, a questo punto, rovesciamo una seconda volta il ragionamento, ed osserviamo: in caso di vittoria del ‘leave’ nel giro di alcuni anni il Regno Unito potrebbe avere a che fare con una serie di scossoni che ne metterebbero in forse la stessa esistenza; ma in caso di vittoria del No si avrebbe una situazione quasi paradossale: l’appartenenza all’Unione Europea sarebbe il risultato della volontà degli indipendentisti di Scozia, Irlanda e Galles. E allora sarebbero i nazionalisti inglesi a trarre le secondo loro dovute conseguenze. Chi ha voluto il referendum probabilmente non sapeva che, alla fine, sarà l’Union Jack ad entrare, da sconfitta, nei libri di storia.(AGI)