Non c’è solo la politica a prendere parte al dibattito pro o contro la Brexit: nel Regno Unito anche cantanti, attori, scrittori e personalità del mondo della cultura nelle ultime settimane hanno detto la loro sull’appartenenza del paese all’Unione europea.
Apertamente a favore dell’Ue c’è un famoso scienziato, l’astrofisico 74enne Stephen Hawking: costretto sulla sedia a rotelle e impossibilitato anche a parlare per una grave malattia, Hawking ha tuttavia fatto sapere che “i finanziamenti europei hanno fatto crescere notevolmente il livello della scienza europea e britannica”. Al suo fianco, anche J.K. Rowling, la scrittrice e ‘mamma’ di Harry Potter, che ha puntato sulla “pace e stabilità” garantita dal recinto comunitario.
Ancora, contro la Brexit si sono schierati il regista Ken Loach, regista di sinistra, che ha paventato “governi molto di destra” dopo un’eventuale uscita dall’Ue, e l’attore Ian McKellen, che ha recitato ne ‘Il signore degli anelli’, e che ora alterna la militanza per i diritti gay a quella per la permanenza del Regno Unito nell’Unione. Infine, sempre a favore dell’Ue, anche Richard Branson, fondatore e proprietario del marchio Virgin, ha preso più volte parola in un dibattito molto infiammato: “L’uscita potrebbe essere uno dei momenti più tristi della storia britannica”, ha avvertito il miliardario.
Sul fronte opposto, invece, chi è a favore della Brexit ha illustrato gli ipotetici benefici di un Regno Unito al di fuori dell’Ue. Il due volte premio Oscar Michael Caine ha sottolineato come il Paese possa solo “guadagnarci” senza le imposizioni di “migliaia di funzionari che ci dettano le regole”. Poi John Cleese, dei Monty Python, secondo il quale l’Unione abbia “abbandonato la democrazia”, il calciatore Sol Campbell, che ha detto che l’Ue ha “rovinato” il calcio inglese, e Roger Daltrey, cantante del gruppo The Who. Il frontman della band è stato chiaro: “L’Ue si è creata in segreto”. Ed è per questo che ora “va affrontata” nelle urne.