Il presidente dell’Autorita’ nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, apre alla “legalizzione intelligente” della cannabis e si riapre lo scontro: piovono i no dal mondo della politica, da magistrati e sindacati delle forze dell’ordine, anche se non manca chi lo sostiene. Cantone, parlando a Radio Radicale, spiega che prima era “assolutamente contrario all’idea della legalizzazione” ma di aver adesso cambiato posizione: “Credo soprattutto che una legalizzazione intelligente possa evitare il danno peggiore per i ragazzi, cioe’ entrare in contatto con ambienti della criminalita’. Questo mi porta ad essere molto piu’ laico. Sarei contrario ad una legalizzazione totale”.
ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, con delega alla Famiglia, Enrico Costa, boccia l’idea: “I magistrati, dall’alto della loro esperienza e della loro conoscenza delle dinamiche legate allo spaccio della droga, non alzino bandiera bianca”, afferma. Al contrario, il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova, promotore dell’intergruppo che ha scritto la proposta di legge all’esame della Camera, nell’esprimere apprezzamento per la presa di posizione di Cantone, specifica che l’obiettivo del testo “e’ proprio quello di arrivare a legalizzare la cannabis nel modo migliore possibile, valutando in modo pragmatico e non ideologica tutti gli aspetti della questione e facendo tesoro delle esperienze in corso, in particolare negli Stati Uniti, un tempo la patria della lotta alla droga – anche alla cannabis – senza se e senza ma”
Pure Pippo Civati, deputato di Possibile, concorda via Twitter: “Ottimo Cantone su legalizzazione: cambia posizione e sceglie laicamente #cannabislegale”. Sulla stessa linea Arturo Scotto, capogruppo dei deputati di Sinistra Italiana. Il capogruppo alla Camera, Ettore Rosato avverte che si tratta di un “tema complesso” e manifesta disponibilita’ all’ascolto di tutte le posizioni. Nel partito sono con Cantone il capogruppo in commissione Giustizia della Camera, Walter Verini, e la deputata Pina Picierno, mentre il leader dei Moderati Giacomo Portas, eletto alla Camera nel Pd, si mostra perplesso. Per Carlo Giovanardi, senatore Gal, “Cantone sostiene una cosa assolutamente non condivisibile, assurda”. E il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, rincara: “Cantone dimostra incompetenza e irresponsabilita'”.
Un magistrato antimafia come Nicola Gratteri, procuratore capo della Repubblica di Catanzaro, ribadisce la sua contrarieta’: “Uno Stato democratico non puo’ permettersi il lusso di legalizzare cio’ che provoca danni alla salute dei cittadini”. Tra i sindacati di polizia diverse le sfumature. Per Gianni Tonelli, segretario generale del Sap, la legalizzazione sarebbe “utile” nella lotta al fenomeno ma “eticamente inopportuna” e “rischiosa” per i giovani. Il Siulp e’ d’accordo con Cantone: “Legalizzare conviene”. (AGI)