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Home > «Cappotto di cachemire e stipendio Così ho comprato Sandro Frisullo»

«Cappotto di cachemire e stipendio Così ho comprato Sandro Frisullo»

19 de março de 2010 - Por Comunità Italiana

Le rivelazioni di Tarantini: «Accordo per protezione politica. Pagavo anche un altro». Un omissis sul nome

BARI – «Con Frisullo avevo un accordo per una sorta di "protezione politica" ad un costo fisso di 12.000 euro al mese, somma che ho versato da gennaio/febbraio 2008 fino a novembre 2008. Per le delibere che avevo vinto alla Asl Lecce consegnai a Frisullo in due, tre tranches 50.000. Di seguito iniziai i pagamenti mensili». È la metà di novembre scorso. Mentre è agli arresti domiciliari Gianpaolo Tarantini, imprenditore pugliese diventato famoso per aver portato Patrizia D’Addario e altre ragazze a pagamento nelle residenze del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, parla dei suoi rapporti con i politici locali. Rivela il «prezzo» pagato per essere favorito negli affari. E mette nei guai l’ex vicepresidente della Regione elencando non soltanto le «mazzette » versate, ma anche gli altri regali, comprese le prestazioni sessuali di tre ragazze. Alcune circostanze avrebbero già trovato riscontro, su altre è lo stesso giudice a sollecitare nuovi accertamenti «per approfondire nuovi spunti investigativi».

Tangenti a due politici
Tarantini dichiara che «sono due gli unici politici pugliesi ai quali ho corrisposto tangenti». Uno è Frisullo, il nome dell’altro è stato invece «coperto» dai magistrati con un omissis, probabilmente in attesa di ulteriori verifiche. Aggiunge l’imprenditore: «Ho conosciuto Frisullo attraverso De Santis (l’imprenditore Roberto De Santis) che, come ho già detto, me lo presentò nel 2006/2007. Frisullo sapeva delle frequentazioni che avevo, delle ragazze che frequentavo. Quando il rapporto con lui si intensificò pensai di sfruttare l’opportunità rappresentata dal fatto che lui era assessore alle infrastrutture e vicepresidente della giunta regionale, chiedendogli alcuni piaceri in cambio di denaro, cosa che effettivamente avvenne. In particolare gli chiesi una estensione, per forniture alla Asl di Lecce, di una delibera già fatta per il policlinico di Bari per circa 2 milioni di euro, aggiudicata alla Tecnohospital per l’acquisto di ferri chirurgici fino alla soglia del 40 per cento senza nuova gara in virtù di una legge regionale. Gli chiesi ciò conoscendo i contatti che aveva con la Asl di Lecce e in particolare con il dottor Valente (anche lui arrestato giovedì, ndr). Chi decide tutto è il direttore amministrativo, in questo caso era Valente. Frisullo parlò con Valente emi fece aggiudicare quest’altra fornitura… Sondai prima il terreno facendo chiedere a Frisullo se Valente era disponibile. Luimi disse di sì e io mi adoperai per illustrare ai primari di Lecce e provincia il prodotto sponsorizzato dalle mie ditte… Anche per la successiva fornitura dei tavoli operatori alla Asl di Lecce intervenne Frisullo… A Frisullo presentai Mimmo Marzocca, titolare di una società di archiviazione di cartelle cliniche di cui non ricordo il nome. Marzocca aveva l’esigenza di concludere una gara con la Asl di Lecce con l’ampliamento di una delibera e mi promise dei soldi per il mio intervento con Frisullo. Ebbi da Marzocca 70.000/80.000 euro in varie tranches da 20.000/25.000 euro l’una. Lui mi dava una busta nella quale c’erano i soldi… A Frisullo consegnai complessivamente circa 80.000 euro trattenendo per me solo 10.000 euro. Concordai conMarzocca il pagamento di 100.000 euro destinati a Frisullo… A me interessava dare i soldi a Frisullo per consolidare il rapporto con lui in vista di altri interventi. I soldi li ho dati o nella sua stanza alla Regione o nella sua macchina, a volte messi in busta. Spesso ci incontravamo al distributore Q8 a San Giorgio/ Torre a mare. Lui arrivava con la sua macchina, faceva uscire l’autista della Regione, io entravo e gli davo i soldi».

Scarpe, abiti e cappelli
Tarantini racconta l’evoluzione del suo legame con il politico del Pd. Dice che si «intensificò fino all’estate del 2008 e si raffreddò dopo la mia vacanza in Sardegna perché lui aveva appreso del mio rapporto con Mannarini e, conoscendo la sua dipendenza da cocaina e dei racconti che lo stesso faceva nell’ambiente leccese delle nostre vacanze in Sardegna, non li approvava. Nel periodo in cui frequentavamo Frisullo mi diceva di non parlare al telefono o nella sua stanza per timore di intercettazione. Peraltro mi aveva detto di aver trovato una microspia nella sua macchina… Nonostante i rapporti si fossero un po’ allentati nel periodo settembre 2008/marzo 2009 continuai a pagare. In qualche occasione si lamentò con me perché per un paio di volte non ero stato puntuale dicendomi che quei soldi gli servivano per aiutare i fratelli. Oltre ai soldi ho regalato a Frisullo due cappotti di Burberry, un cappello sempre di Burberry. Ricordo che comprai il secondo cappotto perché mi disse che il primo che gli avevo regalato gli era stato rubato. In un’altra occasione acquistai per lui due abiti, un paio di scarpe Church di camoscio marrone, alcune camicie, due cravatte e un cappotto di cachemire. E poi cestini a Natale, buoni benzina, cene e pranzi sempre pagati da me.

L’incontro con Sonia a Milano
Sono le intercettazioni a rivelare come, oltre a Terry De Nicolò, Frisullo abbia avuto rapporti anche con altre ragazze procurate da Tarantini. Come Sonia Carpentone, che ha incontrato a Milano. Il 2 settembre 2008 il politico si accorda con Claudio Tarantini, fratello di Gianpaolo e anche lui indagato, per partire insieme. Il giorno successivo alle 18.30 Sonia invia un sms proprio a Claudio: «Scusa se ti disturbo, volevo solo sap se x stasera vuoi ke ved. Devo saperlo subito x organizzarmi x favore». Alle 19.32 l’imprenditore chiama Frisullo.
Tarantini: sono al bar
Frisullo: stanno già qui?
Tarantini: sì
Frisullo: scendo
Il 4 settembre Claudio Tarantini chiama Sonia, detta Monia, che dice di essere nella camera del suo amico (alludendo verosimilmente a Frisullo).
Sonia: Claudio guarda che sono dal tuo amico
Tarantini. A vabbè… ma vieni qua prima
Sonia: eh, io sono qua da lui
Tarantini. No, ti devo parlare prima, un attimo
Sonia: ma come faccio? Sono qua nuda
Tarantini: a vabbè, allora poi dopo viene qua, dai…
Annotano gli investigatori: «La stessa notte, alle 2.26 Frisullo tenta di chiamare Claudio Tarantini mentre si trova in compagnia di una donna. Frisullo e Tarantini si trovano a Milano nello stesso albergo. In sottofondo si sente la voce di Frisullo che parla con la donna alla quale dice: «Aspetta un attimo, provo di nuovo… o lui in macchina… che io sappia il suo telefono…». Dopo aver saputo di essere indagato Frisullo si è presentato davanti ai pubblici ministeri. Scrive il giudice: «Frisullo ha negato di conoscere il pagamento in favore di Terry De Nicolò da parte di Tarantini, aggiungendo di aver scoperto solo successivamente che la De Nicolò fosse una escort. E sull’incontro con Sonia Carpentone a Milano, lo ha ammesso ma con la precisazione che il pagamento fu effettuato direttamente da lui».

Fonte: www.corriere.it

 

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