Cinque donne uccise o ridotte in fin di vita in 24 ore in Italia; tutte vittime di atti di violenza domestica poiché a togliere la vita è stato il marito o il compagno. Sta assumendo livelli impressionanti il fenomeno della violenza di genere, un fenomeno che attraversa tutte le fasce sociali e di età e che sta provocando anche la mobilitazione di associazioni e gruppi spontanei in difesa delle donne . La casistica di queste ore riproduce tutti i tratti essenziali dell’emergenza: le denunce ignorate, le violenze che proseguivano da anni nel silenzio delle vittime, l’uomo che reagisce infierendo sul corpo della dona che gli ha detto un no.
Per Donata e Maria anni di violenze
Ad aprire questa macabra serie è stata la tragedia di Donata Di Bello, una donna di 48 anni di Bari: è stata ammazzata a coltellate dal compagno Marco Basile, di dieci anni più giovane, che è stato già arrestato. I vicini di casa di Donata hanno raccontato che le liti all’interno della coppia erano all’ordine del giorno e andavano avanti da anni. Più o meno nelle stesse ore in cui moriva Donata, si compiva anche il destino di Maria Tino, una sarta di 49 anni: a Dragoni, in provincia di Caserta, veniva accoltellata in strada dal compagno, il sessantunenne Massimo Bianchi. Maria aveva deciso di interrompere la relazione e ha pagato con la vita il suo gesto; per avviare la relazione con Massimo, Maria aveva lasciato il marito che l’aveva subito aggredita a coltellate e che per questo motivo oggi è in carcere. Maria aveva denunciato da tempo di essere bersaglio di minacce e violenze.
Cagliari, Siena, Roma: gli altri casi
Donata e Maria sono state assalite giovedì. Poche ore più tardi è toccato a Manuela Picci, 25 anni, picchiata selvaggiamente dal fidanzato Riccardo Madau ad Assemini (Cagliari). Manuela è ricoverata in gravi condizioni in ospedale, Riccardo, convinto di averla ammazzata si è gettato da un ponte dell’autostrada ed è morto. I due giovani avevano avuto una lite in auto; colpita più volte Manuela è svenuta e Riccardo si è lanciato nel vuoto. L‘udienza di separazione è all’origine del quarto caso in 24 ore: a Montepulciano (Siena) una donna di 42 anni è stata uccisa a coltellate dall’uomo che stava lasciando, di 56 anni. Questi ha fatto irruzione in casa della ex il giorno prima dell’appuntamento che i due avevano davanti al giudice . L’omicida si è consegnato ai carabinieri dopo una breve trattativa. Infine questa mattina, venerdì, a Roma un uomo si è lanciato dal quinto piano; all’interno dell’appartamento è stato trovato il cadavere della moglie , di 81 anni, con la testa infilata in un sacchetto di plastica. La tragedia è avvenuta nel quartiere Monteverde. Per la polizia si tratta di un omicidio suicidio.
Actionaid: «Proteggere chi denuncia»
L’ondata di violenza contro le donne ha riacceso il dibattito sull’emergenza dei femminicidi e della violenza di genere. «Per combattere la violenza sulle donne non bastano le campagne di sensibilizzazione. Servono risposte adeguate a chi denuncia la violenza e opportunità concrete di riscatto». Lo afferma in una nota ActionAid, dopo l’omicidio di Maria Tino: «Un’altra donna che aveva aderito alla campagna di ActionAid per dire no alla violenza sulle donne ha perso la vita per mano di un uomo. La nostra associazione, suo malgrado, si trova di nuovo citata perché Maria Tino, come Antonietta Di Nunno lo scorso maggio e Arianna Rivara a gennaio, aveva deciso di partecipare alla mobilitazione sui social lanciata il 25 novembre scorso dalla nostra organizzazione cambiando l’immagine del suo profilo Facebook».
Nel 2017 già 120 vittime
A Palermo un gruppo di donne ha disegnato col gesso sul selciato davanti al teatro Politeama sagome di donna per dire no alla violenza e ricordare le donne uccise da compagni, fidanzati, mariti e amanti: da gennaio a dicembre dello scorso anno in Italia sono state 120. E accanto alle sagome c’è chi ha lasciato un fiore, mentre sulla cancellata antistante il teatro di piazza Castelnuovo sono stati affissi degli striscioni: uno recita «basta femminicidi». La campagna «Neanche con un fiore, nessuno tocchi Rosalia», è stata organizzata anche quest’anno a ridosso della tradizionale festa laica e religiosa in onore di Santa Rosalia, patrona della città dal coordinamento antiviolenza 21 luglio, dal centro antiviolenza Le Onde onlus, con il contributo dell’Orchestra sinfonica siciliana. In piazza anche gli assessori comunali Giuseppe Mattina e Giovanna Marano. (Corriere)