L’Ambasciatore italiano fa um bilancio del suo mandato a pochi giorni dal suo rientro a Roma dove occuperà un ruolo importante presso il Ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale
Come il suo predecessore Gherardo La Francesca, dopo tre anni e quattro mesi a capo dell’Ambasciata italiana in Brasile, Raffaele Trombetta tornerà a Roma, dove ricoprirà il prestigioso incarico di Elisabetta Belloni come Capo di Gabinetto del ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Belloni a sua volta è stata nominata dal Consiglio dei Ministri segretario generale e sostuituirà Michele Valensise.
Un giorno prima di lasciare la capitale brasiliana, Trombetta ha concesso gentilmente quest’intervista a Comunità in cui fa un bilancio positivo del suo mandato, terminato otto mesi prima della sua scadenza naturale. A capo dell’Ambasciata ha potuto seguire da vicino molti eventi successi in questi anni in Brasile, tra i quali i mondiali di calcio, la giornata mondiale della gioventù, l’“elezione presidenziale più incerta della storia recente del Paese” e ha rafforzato i legami italo-brasiliani con iniziative e missioni imprenditoriali in diversi Stati brasiliani.
Durante la sua permanenza in Brasile, Trombetta ha avuto occasione di viaggiare e conoscere “uno straordinario Paese/continente” che ha fatto sentire lui e sua moglie, Victoria Mabbs, “come a casa”. Prima di vivere a Brasilia, Trombetta conosceva il Brasile solo da turista, mentre adesso, dopo quest’esperienza, porterà con sé “un bagaglio di ricordi meravigliosi che sicuramente genereranno tanta saudade”.
Comunità Italiana — Può fare un bilancio del suo mandato in Brasile? Quali sono le conquiste e soddisfazioni e quali i momenti più difficili e critici, se ci sono stati?
Raffaele Trombetta — Credo di poter fare un bilancio positivo della mia esperienza di Ambasciatore in questo bellissimo Paese. In questi anni il Brasile è stato teatro di grandi eventi sportivi e non, come la coppa del mondo, la giornata mondiale della gioventù; sul piano politico abbiamo assistito nel 2014 ad un’appassionante campagna elettorale che ha portato all’elezione più incerta della storia recente del Brasile. L’Ambasciata ha seguito da vicino tutti questi grandi eventi e credo di poter dire che siamo riusciti nel nostro scopo di rafforzare ancora di più i legami italo-brasiliani attraverso iniziative come la rassegna “Italia na Copa” nel 2014, con cui abbiamo portato in Brasile eventi culturali e commerciali di alto livello, o le missioni imprenditoriali in diversi Stati brasiliani con le quali abbiamo cercato di favorire nuove opportunità di investimento e di collaborazione economica; infine abbiamo avuto la missione del Ministro degli Esteri, Gentiloni, nel novembre dello scorso anno. Una visita che ha rilanciato alla grande la collaborazione economica e politica tra i nostri due paesi. Una collaborazione sancita dall’annuncio del Governo brasiliano del sostegno alla candidatura dell’Italia ad occupare un seggio non permanente al Consiglio di Sicurezza nel biennio 2017-2018.
CI — Com’è stata la sua esperienza qui in Brasile? Sentirà saudades di questo Paese?
RF — Sin dal nostro arrivo nel gennaio 2013 io e mia moglie siamo stati molto bene ed in Brasile ci siamo praticamente sentiti come a casa. Il clima gradevole di Brasilia e la simpatia delle persone da cui siamo stati circondati ci ha certamente aiutato. Abbiamo avuto la fortuna di fare splendide amicizie e di visitare posti di grande fascino. Lasciamo questo Paese con un bagaglio di ricordi meravigliosi: sono sicuro che genereranno in noi tanta saudade!
CI — Quali sono i momenti più importanti che ricorda del suo mandato?
RF — I momenti che ricordo sono tanti. Mi è piaciuto molto viaggiare e conoscere anche se solo in parte questo straordinario Paese/continente. Porterò con me la vitalità di San Paolo; la bellezza di Rio che mi sorprendeva ogni volta che arrivavo; la natura allo stato puro di posti come Iguaçu e Fernando de Noronha; i paesaggi e la fauna dell’Amazzonia e del Pantanal; Salvador de Bahia che mi ha ricordato alcuni quartieri di Napoli. Ma soprattutto porterò con me la ricchezza che mi hanno dato le tante persone che ho conosciuto e l’emozione di salutare tanti pezzi d’Italia innestati e cresciuti in questo Paese: agli italiani del Rio Grande do Sul, di Espirito Santo, di Santa Catarina, del Paraná e di tutto il Brasile assegno il mio ricordo più bello.
CI — Cosa augura al Brasile che attualmente sta attraversando un momento delicato soprattutto a livello politico?
RF — Il Brasile è un paese dotato di straordinarie risorse umane e naturali. La base economica del Paese è solida. Credo che questi siano i punti di forza che aiuteranno il paese a superare questa fase. A mio parere le difficoltà politiche sono destinate ad essere superate anche grazie all’ottimismo, alla positività ed alla fiducia nel futuro che caratterizza i brasiliani. Sono certo che il Brasile riprenderà presto il cammino di crescita che aveva intrapreso nel decennio passato.
Da Roma a Brasilia, Bernardini sarà il nuovo Ambasciatore italiano
Il nuovo ambasciatore d’Italia a Brasilia è già stato nominato dal Consiglio dei ministri e sarà il pugliese Antonio Bernardini, ma il suo nome ancora non potrà essere ufficializzato fino a quando il Governo brasiliano non darà il suo gradimento.
Originario di Barletta, si laurea in Scienze Politiche all’Università di Bari nel 1981 e inizia una brillante carriera diplomatica che l’ha portato a New Delhi, Ginevra, Tokio e New York. Oltre ad essere stato consigliere diplomatico di due ministri dell’Ambiente, Bernardini ha ricoperto l’incarico di ministro alla rappresentanza permanente presso le Nazioni Unite a New York e dal 2013 è vice segretario generale della Farnesina.