Piazza Affari
Apre in forte calo la Borsa italiana: Ftse Mib -1,71% a 16.779 punti; All Share -1,81%. Vendite a raffica sui titoli bancari nelle prime fasi di contrattazioni. Unicredit perde il 5,81%, Mediobanca il 2,82%, Intesa Sanpaolo l’1,03%, Bpm il 4,38%, Banco Popolare il 4,53%, Mps sprofonda con un -7,89%, Ubi perde il 2,78%.
A un’quarto d’ora dall’avvio Piazza Affari riduce il calo e vede vede il Ftse Mib perdere lo 0,86% a 16.953 punti; All Share -0,80%. Restano pesanti i titoli bancari (Unicredit -3,84%, Mps -6,67%, Intesa Sanpaolo -1,97%, Mediobanca -2,69%, Bpm 6,13%, Banco Popolare in asta di volatilita’). In controtendenza rispetto all’andamento generale, Eni sale dello 0,66%.
A mezz’ora dall’apertura la Borsa di Milano passa in positivo, azzerando dunque totalmente il calo con cui aveva aperto la sessione (+0,15% a 17.100 punti; All Share +0,18%). Segno positivo per quasi tutti i titoli del listino principale ad eccezione dei bancari, che comunque riducono i propri passivi: Unicredit -4,75%, Mediobanca -1,71%, Intesa Sanpaolo -1,97%, Bpm -3,05%. Mps addirittura in controtendenza con un progresso dell’1,59% a quota 19,87 euro per azione.
A un’ora dall’inizio delle contrattazioni (Ftse Mib +1,3% a 17.314 punti; All Share +1,29%) segno positivo per quasi tutte le blue chips, anche tra i finanziari, ovvero i titoli più esposti all’incertezza politico-istituzionale: Unicredit, che ha avviato con Amundi il negoziato in esclusiva per la cessione di Pioneer, flette dello 0,48%, mentre Intesa Sanpaolo sale dell’1,88%, Mediobanca +0,67%, Generali +1,79%, Bper +3,49%, Ubi +2,01%. In rialzo anche Mps che, dopo una sbandata iniziale, segna un +2,26% dimostrando che il mercato crede nel percorso di salvataggio anche dopo l’esito referendario.
Ben intonati anche i petroliferi con Eni a +0,44%, Saipem +4,90%, Italgas +0,31%, Tenaris +1,41%. Tra gli altri energetici, Enel cala dello 0,51%. Telecom Italia poco mossa (-0,07% a 0,7210 euro per azione); nel lusso Ferragamo a +1,50% e Luxottica a +1,49%. Per quanto riguarda gli industriali a maggior capitalizzazione Leonardo-Finmeccanica +3,40%, Fiat Chrysler +3,31%, Ferrari +1,87%, Brembo +0,28%.
Monte dei Paschi di Siena – Per l’istituto di credito oggi è il giorno in cui sono attesi i risultati definitivi relativi alla conversione dei bond in azioni Mps. In giornata, inoltre, sono previsti degli incontri tra il management dell’istituto, i consulenti di Jp Morgan e Mediobanca, e gli advisor dei potenziali investitori per fare il punto sul processo di salvataggio dell’istituto. Domani, invece, si riunirà a Siena il consiglio di amministrazione.
Spread
Lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi resta fermo intorno a 170 punti, dopo una fiammata a quota 178. Il differenziale è a 169,9 punti, dai 163 punti delle chiusura di venerdì scorso. Il rendimento risale al 2%, dopo un massimo al 2,06%. Secondo gli esperti la Bce non sta intervevendo sul mercato dei titoli di Stato, ma lo scudo preannunciato da Francoforte in caso di volatilità sta comunque facendo da deterrente.
Euro
Dopo le dimissioni di Renzi l’euro è sceso ai minimi da 20 mesi, con 1,05. Non succedeva da marzo 2015. E’ poi risalito ma restando sotto quota 1,06 dollari. In calo anche il dollaro neozelandese, dopo l’annuncio a sorpresa di dimissioni da parte del primo ministro neozelandese, John Key.
Borse europee
I mercati aprono in moderato caloma poi virano in positivo e guardano con attenzione alla capacità dell’Italia di reagire alla crisi politica e si aspettano una tabella di marcia post-voto veloce.
Londra guadagna lo 0,5%;
Francoforte l’1,89%;
Parigi l’1,37%.
Borse asiatiche
Tokyo termina in calo dello 0,82% a 18.274,99 punti;
Sydney ha chiuso in perdita dello 0,75%;
Seul -0,29%;
Taiwan -0,31%;
Prima della chiusura Hong Kong perde lo 0,45%;
Shanghai -1,21%. (AGI)