Città e panorami italiani a misura di ciclista: procede il progetto di realizzazione di nuove piste ciclabili, fruibili dai cicloturisti. Entro il 2024 l’Italia avrà un sistema di piste ciclabili di 5.000 chilometri destinati a salire a 20.000 chilometri nel 2030: firmati mercoledì 9 i protocolli d’intesa fra i ministeri dei trasporti e dei Beni artistici e Turismo e le Regioni, che riguardano tre delle sei nuove ciclovie previste dalla legge di Stabilità 2017 e dalla manovra di aprile. La ciclovia del Garda, la ciclovia della Magna Grecia e la ciclovia della Sardegna. Le risorse messe a disposizione dal ministero di Porta Pia sono 372 milioni, “con cofinanziamento possibili risorse per 750 milioni”. E’ prevista anche la possibile partecipazione di investimenti privati, oltre che pubblici.
Ecco i requisiti
I protocolli per le tre nuove ciclovie prevedono la progettazione e realizzazione dei percorsi turistici nazionali a due ruote, con specifici compiti dei ministeri e delle Regioni e Province autonome, le quali hanno inserito le infrastrutture dolci nella propria programmazione. Si tratta di percorsi in parte realizzati a tratti che dovranno essere completati o realizzati e comunque ricondotti a standard comuni, quanto ad accessibilità, sicurezza, e qualità, sia per l’aspetto trasportistico che per quello dell’intermodalità oltre che sotto il punta di vista dello sviluppo economico e della valorizzazione paesaggistico – culturale. Per ogni ciclovia viene definito un soggetto capofila, in questo caso Provincia autonoma di Trento, Regione Sardegna e Regione Calabria, che dovrà coordinare i lavori degli enti coinvolti e presentare entro 90 giorni al ministero dei Trasporti la stima economica del progetto di fattibilità tecnica ed economica e del fabbisogno per la realizzazione, indicando le priorità. Ricevuti l’ok alla stima e le risorse per la progettazione, i coordinatori dovranno inviare entro i successivi 180 giorni i progetti che saranno finanziati con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. I progetti dovranno essere redatti sulla base del rapporto costo/benefici, della maggiore ed immediata fruibilità e, soprattutto, dell’intermodalità con le altre reti di trasporto. Inoltre, dovranno dare la possibilità ai ciclisti inesperti, ai disabili e ai nuclei familiari di percorrere la ciclovia al pari degli altri utenti della ciclabilità.
La ciclabile del Garda
Si connette con l’itinerario 7 della rete europea ciclabile EuroVelo e consiste in un itinerario ad anello di 140 chilometri lungo le sponde del lago di Garda. Interessa il territorio della provincia autonoma di Trento e delle regioni del Veneto e della Lombardia. Toccando 19 comuni rivieraschi tra cui Peschiera del Garda a Salò, Limone del Garda, Torbole, Riva del Garda, Malcesine, Torri del Benaco, Lazise, per citarne alcuni, dovrà rispondere a requisiti turistici generando un nuovo indotto economico. Sarà un percorso in sicurezza per il ciclismo sportivo non in alta stagione e rispetto alla viabilità ordinaria; un percorso di mobilità sostenibile per i centri abitati; favorirà la multimodalità, con l’intermodalità auto-treno-bici-autobus-battello a tutti i cittadini.
La ciclovia della Magna Grecia
Ha un’estensione di circa 1.000 chilometri e abbraccia i territori di Basilicata, Calabria e Sicilia. Sarà da realizzarsi prevalentemente sulle strade di servizio che corrono partendo da Metaponto, sino alla Città di Reggio Calabria, per poi risalire sulla dorsale Tirrenica giungendo in Basilicata nella città di Maratea. Il tratto siciliano si muove lungo l’itinerario di Eurovelo 7: da Messina si collega con Catania, con Siracusa e Pachino, per poi concludersi a Pozzallo. Il percorso risponde ai requisiti di intermodalità con altri sistemi di trasporto, in particolare con il sistema ferroviario e marittimo, interconnessione con altri itinerari cicloturistici, valorizzazione del patrimonio storico artistico e naturalistico, valorizzazione del patrimonio agricolo, enogastronomico e delle tradizioni popolari, sviluppo di ricettività turistica ecosostenibile, generazione di occupazione a partire dalle aree interne.
La ciclovia della Sardegna
E’ lunga circa 1.230 chilometri e può essere articolata in direttrici geografiche che comprendono una direttrice da Alghero a Cagliari (538 chilometri) lungo il versante occidentale, ed una da Santa Teresa di Gallura a Cagliari che si sviluppa sul versante orientale (508 chilometri). La ciclovia si completa con due itinerari trasversali, dei quali uno da Porto Torres a Santa Teresa di Gallura (120 chilometri) lungo la costa settentrionale e l’altro da Dorgali a Macomer, attraverso Nuoro, al centro dell’isola (70 chilometri circa). Risponde a requisiti di tipo trasportistico, in chiave sostenibile, rendendo possibile l’accessibilità diretta ed indiretta diffusa; di tipo turistico, economico, di valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale, di integrazione europea, nazionale e locale, di integrazione intermodale treno+ bici e bus+bici; salutistico-ricreativo, promozionale-educativo e di miglioramento ed incremento della sicurezza degli itinerari ciclabili. (agi)