Comunità Italiana

Ruotata di 10 gradi

Dopo 7 ore e mezzo dall’avvio delle operazioni la Costa Concordia ha ruotato di circa 10 gradi. Lo ha detto il capo del progetto di recupero per la Micoperi Sergio Girotto, sottolineando che “il relitto è completamente staccato dalle rocce”. “la procedura continua in modo regolare – ha aggiunto – al momento non abbiamo preoccupazioni”.

ore 16 – ”Mi piace vedere che le energie degli attori in gioco pubblico e privati, quando si integrano, danno i risultati sperati”: così ha commentato oggi il comandante Gregorio De Falco, che la notte del 13 gennaio 2012 coordinava i soccorsi dalla capitaneria di porto di Livorno e che nelle fasi più concitate fu protagonista anche di perentori contatti telefonici con il comandante Francesco Schettino. Anche oggi De Falco è alla centrale operativa della Capitaneria di Porto di Livorno e sta seguendo le fasi di recupero del relitto della ‘Concordia’. ”Se anche all’epoca – ha concluso De Falco – non fossero venuti a mancare i dovuti apporti degli altri attori coinvolti saremmo sicuramente riusciti a salvare tutti…”.

ore 15.30 – La manovra di rotazione della Concordia è il risultato di un gioco di equilibrio fra l’azione dei tiranti fissati allo scafo e i cassoni, che progressivamente devono essere riempiti d’acqua. Un minimo errore potrebbe provocare la rottura dello scafo o il ribaltamento della nave sul lato opposto. E’ quanto ritengono gli esperti, per i quali gli incidenti sono comunque improbabili considerando le dimensioni del progetto e il fatto che tutte le operazioni sono computerizzate. ”La Concordia è soggetta a sforzi che non sono tipici di una nave”, osserva Davide Poggi, docente di Costruzioni idrauliche del Politecnico di Torino. Anche per Giampaolo Rosati, del dipartimento di Ingegneria strutturale del Politecnico di Milano, uno dei rischi è legato al fatto che la nave non si appoggi uniformemente al falso fondale: ”una nave – osserva – non è fatta per appoggiare su più punti, ma per essere sostenuta dalla spinta dell’acqua”.

ore 14.00 – Chiuso nella sua casa a Meta di Sorrento (Napoli), con i suoi legali, a studiare le carte del processo: Francesco Schettino, il comandante della Concordia, oggi non risponde nè al telefono, nè agli amici. Davanti all’abitazione stamani non c’era praticamente nessuno e chi lo ha cercato per aver un suo parere sull’operazione di recupero della nave Concordia non ha ottenuto nessuna risposta. “Non parla neppure con me”, ha riferito Carlo Sassi, ex sindaco della cittadina della Penisola sorrentina e suo portavoce e strenuo difensore al momento del disastro. “Sono mesi . aggiunge Sassi – che non lo sento. Non mi chiama, non si è fatto più sentire”. Alla domanda di quale possa essere il motivo di questo drastico cambiamento, Sassi dice “che forse è la nuova linea difensiva dell’ultimo avvocato. Sa – conclude – ne ha cambiati in questi mesi”.

ore 13:15 – “In queste ore il recupero della Concordia”, in quelle condizioni, “mi pare davvero un momento importante per il nostro Paese e deve farci capire che investire nella Protezione civile, nel ciclo dell’emergenza, non significa sprecare quattrini”. Lo ha detto il leader di Sinistra, ecologia e libertà, Nichi Vendola

ore 13:10 – La squadra di Arezzo del Nbcr ha montato la sua tenda davanti all’imbocco del porto per monitorare ogni passaggio della rotazione della nave Costa Concordia. E’ stato il commissario straordinario Franco Gabrielli a chiedere ai quattro operatori della squadra del 118 attrezzata contro le contaminazioni nucleari, biologiche e chimiche di essere presenti nel caso che durante le operazioni si dovessero verificare impreviste fuoriuscite di materiali inquinanti, contaminando gli operatori che in questo momento sono impegnati nella rotazione.

ore 13:00- ”Al momento non ci sono elementi di criticità dal punto di vista ambientale”. Lo ha detto Maria Sargentini, presidente dell’Osservatorio di monitoraggio ambientale, durante la conferenza stampa sui lavori di rotazione della Concordia.

ore 12:57 – Al momento del distacco dalla roccia la rotazione della Concordia era stata di circa tre gradi. Lo ha detto il responsabile del progetto di rimozione per la Micoperi, Sergio Girotto, riferendosi all’andamento dei lavori di raddrizzamento della Concordia. La parte emersa è di ”qualche metro” ha spiegato ma questa indicazione deve tener conto anche della deformazione dello scafo. La rotazione, ha spiegato Girotto, è iniziata nel momento in cui è stata imposta ai cavi di trazione una forza di 6mila tonnellate. “Il carico – ha detto – è stato applicato con cicli di carico e scarico, per facilitare il distacco del relitto dal fondo. Fin da subito abbiamo registrato una rotazione di 1,5-2 gradi, ma la Concordia non si staccava dal fondo. Il distacco è quindi avvenuto con 6 mila tonnellate”. L’ingegnere della Micoperi ha poi sottolineato che, “raggiunto un certo picco”, che i tecnici stimano attorno a 20 gradi di rotazione, il prosieguo dell’intera operazione avverrà con una costante diminuzione del carico. “Quando questo avverrà – ha concluso – avremo delle previsioni più corrette” sulla durata del parbuckling.

ore 12:45 – ”Al momento non ci sono indicazioni che i cadaveri si possano trovare tra l’intercapedine” fra lo scoglio e lo scafo. ”Ma è ancora troppo presto”. Lo ha detto il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se ci fossero delle indicazioni sui cadaveri ancora dispersi di due vittime. ”Un’indicazione più precisa la avremo nelle prossime ore”, ha aggiunto Gabrielli.

ore 12:40 – La rotazione della Concordia sta avvenendo ”secondo le previsioni” ma dalle informazioni raccolte da strumenti e telecamere la fiancata di dritta, cioè quella sommersa, presenta una ”significativa deformazione” che potrà essere verificata meglio solo a operazione conclusa. Lo dice Franco Gabrielli. Vi sono ”grandi deformazioni” ha confermato il capo del progetto per la Micoperi, Sergio Girotto, che però potranno essere valutate solo quando la nave sarà raddrizzata. Quel che è certo, aggiunge però il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, è che ”questa deformazione ci conferma come il parbuckling doveva essere fatto quanto prima”.

IL PUNTO ALLE 12- Con tre ore di ritardo rispetto al programma originale, è iniziata all’Isola del Giglio la rotazione della Costa Concordia. Il ritardo, ha subito precisato il capo della Protezione Civile e commissario del governo per l’emergenza Franco Gabrielli, non è stato però dovuto a problemi di “carattere tecnico”: il forte temporale che nella notte si è abbattuto sull’isola, infatti, non ha permesso ai tecnici del Consorzio italo-americano Titan Micoperi di effettuare gli ultimi interventi propedeutici al parbuckling: il posizionamento della chiatta con la control room, la stanza da dove vengono dirette tutte le operazioni in mare, e delle panne antinquinamento.

Il raddrizzamento della nave è dunque iniziato alle 9 in punto e dopo due ore almeno un metro della nave era riemerso dall’acqua. Significa dunque che il sistema sta funzionando. “Abbiamo completato tutte le verifiche e dato il via all’operazione – ha detto agli oltre 350 giornalisti di tutto il mondo presenti al Giglio, il responsabile del progetto per la Micoperi, Sergio Girotto – tutto è regolare e le operazioni stanno proseguendo nella norma”.

Girotto ha poi confermato le stime iniziali sulla durata dell’intervento: “crediamo di poter concludere il parbuckling entro 10-12 ore, condizioni del relitto permettendo”. Proprio lo stato della nave, infatti, è l’aspetto che preoccupa più i tecnici visto le enormi pressioni a cui il tiraggio sottopone le strutture della Concordia.

L’altro aspetto che viene costantemente tenuto sotto controllo è quello ambientale: la fuoriuscita di liquidi dall’interno della nave, una volta liberata dagli scogli su cui è appoggiata, potrebbe infatti rallentare la rotazione. Al momento comunque, stando ai dati ufficiali, non risultano problemi di questo tipo, così come non sono stati rilevati gas nell’atmosfera. “Che vi sia un’emissione di H2s, cioè gas prodotti dalla decomposizione di materiali organici, è una possibilità – ha confermato Girotto – ma al momento non abbiamo rilevato nulla di tutto ciò”. E intanto il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando annuncia che “ci sono tutte le condizioni” affinché vi sia da parte dello stato italiano una richiesta danni nei confronti della Costa Crociere.

Fonte: Ansa