Guai senza fine per la giunta guidata da Virginia Raggi, sindaco M5S di Roma. Raffaele Marra capo del personale del Comune di Roma, è stato arrestato dai carabinieri per reato di corruzione. L’arresto non sarebbe collegato all’indagine sulle nomine decise dal sindaco Virginia Raggi, tra le quali c’è anche quella dello stesso Marra, ma riguarderebbe invece un’operazione immobiliare.
“Ora sono guai seri”: il direttore del tg La7, Enrico Mentana, ha commentato così sul suo account Facebook, la notiza dell’arresto di Marra, L’arresto è una “mazzata durissima” visto che il primo cittadino, ricorda il giornalista, l’aveva difeso da ogni attacco, “anche dalle critiche interne allo stesso Movimento 5 Stelle”.
Ma cosa è successo?
L’inchiesta riguarda l’acquisto di un immobile dell’Enasarco, l’ente di assistenza dei rappresentanti di commercio, per il quale secondo l’accusa Marra avrebbe ricevuto una somma dal costruttore Sergio Scarpellini. Anche Scarpellini è stato arrestato stamattina. All’epoca dei fatti, Marra era dirigente del Campidoglio e il sindaco era Gianni Alemanno.
Non solo. Secondo un’inchiesta pubblicata lo scorso settembre da L’Espresso, quando era un fedelissimo di Gianni Alemanno Raffaele Marra ha sottoscritto contratti da milioni di euro a favore di Fabrizio Amore, un imprenditore oggi indagato in una delle inchieste su Mafia Capitale. Un costruttore (imputato anche per associazione a delinquere e turbativa d’asta in un altro procedimento per i lavori dell’aula Giulio Cesare del Comune) che nel luglio 2009 grazie a una convenzione a trattativa diretta firmata da Marra, allora capo del dipartimento delle Politiche abitative, è riuscito a fare il colpo della vita: affittare al Comune capitolino 96 appartamenti di un residence fuori dal Grande raccordo anulare alla stratosferica cifra di 2,6 milioni l’anno. Pari a un costo medio per abitazione di 2.256 euro al mese. Il prezzo in pratica di una casa da 150 metri quadri in centro.
Una maxi-richiesta davanti alla quale, sempre secondo l’Espresso il braccio destro di Virginia non fa una piega. Anzi: all’ex ufficiale della Guardia di Finanza non dispiace nemmeno che le srl italiane proprietarie degli appartamenti siano controllate al cento per cento da società anonime con sede in Lussemburgo. Holding che poi finiranno nel mirino degli inquirenti per un presunto giro di false fatture da 11 milioni di euro.
La replica di Marra: “mai beneficiato di alcuno sconto”
Due giorni dopo la pubblicazione dell’inchiesta, arriva la replica di Raffaele Marra all’Espresso: “Non ho mai beneficiato di alcuno sconto da parte del sig. Sergio Scarpellini, in quanto non avevo alcun diritto in tal senso”. Poi precisa: “I contratti di locazione e comodato di immobili tra il Comune di Roma e la società MILANO 90 sono stati stipulati tutti in epoche in cui il sottoscritto non era in forza all’Amministrazione Capitolina”.
In fondo all’articolo, il commento di Emiliano Fittipaldi, autore dell’inchiesta: “Prendiamo atto della precisazione che non smentisce però quanto scritto dall’Espresso. Marra ha comprato un attico a un prezzo inferiore del 40 per cento rispetto ai valori di mercato fatti ad altri inquilini che hanno acquistato nello stesso periodo”.
Chi è Marra, “il vero sindaco di Roma”?
Repubblica.it racconta che Marra “aveva accumulato così tanto potere, all’ombra di Virginia Raggi, da conquistarsi sin dagli albori dell’avventura grillina al governo di Roma l’appellativo, non proprio lusinghiero ma certo eloquente, di Rasputin del Campidoglio”.
I retroscena
Secondo l’Unità, l’arresto di Marra è solo l’inizio: “negli ambienti vicino al Campidoglio comincia a serpeggiare il sospetto che per la sindaca sia già pronto un avviso di garanzia”.(AGI)