Hanno vinto i più bravi, non i più forti. Lo ha spesso detto Gigi Buffon, nel calcio funziona cosi’, altrimenti non ci sarebbe motivo di giocare. Sulla carta, ma è il campo quello che emette i verdetti, i “diavoli rossi” sono superiori tecnicamente, ma alla fine a far festa sono stati gli azzurri, tatticamente perfetti e pronti ad aiutarsi l’uno con l’altro. Il “metodo Conte” funziona, è lui il “valore aggiunto” e a dirlo, in questi giorni a Montpellier ma anche a Coverciano, sono stati tanti giocatori, tutti d’accordo sul vero punto di forza di una Nazionale che meglio di cosi’ il suo Europeo non lo poteva cominciare: 2-0 al Belgio, a una delle squadre favorite che faceva paura alla vigilia e che è stata ridimensionata grazie a una prova tatticamente perfetta: “è qui che ci sono stati superiori”, ha ammesso Courtois.
Si’ i gol di Giaccherini e di Pellè, si’ il muro difensivo juventino, ma era tutta la squadra a muoversi compatta, con gli attaccanti pronti a fare i terzini (mai visto Eder correre tanto) e ogni singolo giocatore che eseguiva a memoria lo spartito. Una vittoria degli azzurri, ma anche e probabilmente soprattutto di Antonio Conte che su Twitter vioene celebrato con l’hashatg #EffettoConte.
Il suo metodo paga e, per lui, la soddisfazione del post-partita è enorme, tanto quanto il lavoro dei suoi ragazzi e l’emozione che ne ha accompagnato il debutto da ct in un grande appuntamento. “Ero molto emozionato perchè essere il ct di un’intera nazione, in una competizione cosi’ importante non è roba da tutti i giorni, indossare la maglia dell’Italia è qualcosa di incredibile e unico, i ragazzi ci tengono tanto e con questa unita’ di intenti si possono fare delle buone cose”.
Dichiarazioni d’amore per la Nazionale quelle del ct che a fine Europei volera’ a Londra per allenare il Chelsea e chissa’ che l’idea di vivere le stesse emozioni in un Mondiale, non gli faccia nascere qualche rimpianto Forse più in la’, intanto la concentrazione è massima su questi Europei e sui suoi ragazzi che “sono innanzitutto grandi uomini e non lo dico per piaggeria. è molto importante che in queste competizioni scoppi l’alchimia, la soddisfazione più grande di oggi – ha spiegato nella tarda serata di ieri in conferenza stampa – è vedere la partecipazione di tutti, di chi ha giocato, di chi è entrato e di chi poteva entrare. Siamo contenti, ma adesso testa alla Svezia, anche perchè il ricordo di due anni fa è molto fresco, dopo la vittoria con l’Inghilterra siamo usciti ed è una ferita ancora aperta che deve bruciare sulla pelle nostra e di tutti i tifosi”.
Non era lui il ct in Brasile, ma parla…da Prandelli perché da ex centrocampista azzurro e da innamorato della Nazionale quella ferita la sente anche sua. E intanto, lo dimostrano anche i dati degli ascolti tv, l’Italia segue con passione questa Nazionale.”Con i ragazzi ci siamo detti che dobbiamo dare sempre il massimo, che non dobbiamo non avere recriminazioni, senza se e senza ma, pensiamo ad arrivare agli ottavi poi arriveremo dove meritiamo e io sono convinto che, nonostante tutte le difficolta’, se i tifosi vedono che tutti sono pronti, come diciamo noi in Salento, a buttare il sangue, apprezzeranno questa squadra al di la’ del gioco e del talento”. Piedi per terra, un invito che Conte rivolge anche ai critici perchè “una singola partita non puo’ spostare i giudizi”, ma la certezza che il “metodo Conte” paga e che i giocatori lo seguono tutti e su tutto: “hanno capito che devono fare qualcosa di straordinario, l’ordinario non basta”. Gli allenamenti lunghi e pesanti, le lezioni in sala video, la cura maniacale per ogni dettaglio, le scelte di comunicazione (“ho piena fiducia nei miei 23 ragazzi e giocheranno tutti”), la difesa del gruppo a spada tratta a patto che tutti diano il massimo e rincorrano ogni avversario.
Non è un caso che, secondo il dato Uefa, l’Italia è la Nazionale che finora ha corso di più nella singola partita: 119,7 chilometri, quasi 12 in più del Belgio, più di tutti in generale con l’Ucraina, staccata di 4 km, secondo in questa speciale classifica. Europeo in discesa? Basta guardare la classifica per dir di si’, ma che nessuno si illuda anche se Conte non ha questo timore: “dispongo di un gruppo di ragazzi intelligenti che sa di aver fatto qualcosa di importante per il passaggio del turno, ma dobbiamo continuare a dare il 110% per rendere orgogliosi chi ci segue”. Detto che per lui il Belgio “resta una squadra molto forte e sempre tra le maggiori candidate al titolo”, Conte volta pagina e pensa alla Svezia. Gia’ questa mattina tutti in campo con in testa Ibra e compagni, magari con un po’ più di autostima “perchè tutti noi leggiamo i giornali e a volte dispiace leggere alcune cose”, la bacchettata post-Belgio del ct. Per lui, però, contano le risposte del campo e quelle che giorno dopo giorno gli danno i suoi azzurri e questa Italia a Conte, al di la’ del risultato, piace tanto. (AGI)