L’esito del referendum costituzionale del 4 dicembre avrà un impatto sui mercati ma si tratterà di reazioni “a breve termine”, come dimostrano i precedenti della Brexit e dell’elezione a sorpresa di Donald Trump alla Casa Bianca. E’ la previsione del presidente della Bce, Mario Draghi.
In audizione davanti all’Europarlamento, il numero uno di Francoforte si è soffermato a parlare della situazione economica e finanziara dell’Italia. Dalle banche al patto di stabilità, ecco tutto quello che ha detto:
Referendum
“Reazioni a breve termine, difficile valutare sul lungo periodo” – Le possibili reazioni al risultato del referendum italiano la prossima settimana saranno eventualmente “a breve termine” perché “i mercati si sono già mostrati più resilienti rispetto al passato” in situazioni analoghe e le banche sono ora “più forti”; ma è “molto difficile valutare l’impatto” del voto a più lungo termine. “Gli ultimi eventi hanno confermato che le incertezze geopolitiche sono la fonte principale di instabilità” per i mercati, ha aggiunto Draghi, riferendosi al voto sull’uscita del Regno Unito dall’Ue e all’elezione di Donald Trump. “Lo schema a cui abbiamo assistito finora mostra una reazione a breve, o a medio termine, ma dopo sembra diminuire”.
“L’Ersb non si sta preparando al dopo voto” – “Non risulta” che il Comitato europeo per il rischio sistemico si stia preparando al dopo referendum costituzionale. Draghi lo ha precisato nella sua veste di presidente dell’Esrb, l’organismo europeo istituito nel 2010, che vigila sul sistema finanziario cercando di prevenire il rischio sistemico.
Banche
“Intermediari più forti di qualche anno” – Per quanto riguarda le preoccupazioni sulle banche italiane, espresse dal Financial Times, “gli intermediari sono più forti di quanto non fossero qualche anno fa”. In ogni caso, “ancora non sappiamo quello che accadrà a medio termine. I cambiamenti di cui parliamo sono molto profondi e impatteranno sulla realtà non solo per i prossimi mesi ma anche per i prossimi anni ed è quindi molto difficile valutare adesso quale sarà tale impatto”.
“Ricapitalizzazione con risorse del mercato” – Riguardo al ricorso a risorse sul mercato per la ricapitalizzazione delle banche, Draghi ha ricordato che questo è quanto previsto dalle norme europee. “Visto il quadro, le soluzioni di mercato vanno esaminate in primis”.
Patto di Stabilità
L’Italia deve “essere all’altezza degli impegni di bilancio previsti dal Patto di Stabilità e Crescita Ue”.
Surplus primario e rapporto debito-Pil
Anche se l’Italia “ha uno dei più alti surplus primari dell’Eurozona”, i costi del suo rifinanziamento si sono “stabilizzati” e la sua crescita “sta gradualmente recuperando”, secondo il presidente della Bce questo non significa che si possa abbassare la guardia ed “è necessario perseverare nel percorso delle riforme strutturali” perché il paese “è ancora vulnerabile agli shock”, visto che “il rapporto debito-Pil è fra i piu’ alti”.
Crescita
La crescita in Italia “si sta gradualmente riprendendo” e “il suo debito pubblico è sostenibile”.(AGI)