Referendum “sono fiducioso, gente s’informa sul merito”
“Non facciamo catastrofismi ma non tutto sarà come prima”, ha aggiunto il ministro. In caso di vittoria del No, ha detto ancora, “andremo da Mattarella per presentare il fatto che la maggioranza dei cittadini non ha votato a favore di una riforma fondamentale. Una certa confusione è probabile che ci sarà ma c’è Mattarella e io sono tranquillo”. Delrio si è comunque detto “fiducioso” sull’esito del referendum in quanto “la gente sta iniziando a informarsi sul merito della riforma”. E la bocciatura della riforma costituzionale arrivata ieri dall’Economist? “Mostra che non stiamo con i poteri forti”, ha risposto, “fare il maestro in casa d’altri è sbagliato, nel Regno Unito con un governo tecnico farebbero la rivoluzione”. Tornando al dibattito in Italia ha criticato il fatto che “si parli di tutto tranne che di Costituzione”. “Ma cosa c’entra il ‘mandatelo a casa’ su Renzi?”, si è domandato Delrio. “Se ci dicono no vuol dire che non siamo stati convincenti”, ha aggiunto, sottolineando però come “negli ultimi giorni la gente stia discutendo e si stia informando sul merito della riforma”.
Un governo che sta vicino alla gente
“Non siamo l’establishment, se l’establishment è ciò che è lontano dai cittadini, noi siamo vicini alla gente; non c’è mai stato un presidente del Consiglio così a contatto con il territorio e con la gente come Renzi”, ha detto rispondendo a una domanda sul Pd. “Le sorti progressive del capitalismo che garantivano benessere a tutti si sono rivelate non veritiere, il capitalismo troppo finanziario è andato fuori giro, va ripensato”, ha argomentato Delrio.
Un Sì alla riforma costituzionale oggetto del referendum del 4 dicembre “non sblocca tutto” in campo infrastrutturale ma costituirebbe “un passo avanti”, ha aggiunto, “su alcune opere la riforma costituzionale dà più poteri allo Stato e questo mi pare giusto. Se hai concordato con la Francia che devi fare un tunnel devi discutere ma devi decidere, altrimenti non sei serio e non sei affidabile, la riforma dà più potere allo Stato e aiuta a chiarire competenze”.(AGI)