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Home > Di Maio al contrattacco

Di Maio al contrattacco

14 de fevereiro de 2017 - Por Comunità Italiana
Di Maio al contrattacco

CONTRA-ATAQUESi alza lo scontro tra Luigi Di Maio e i giornali che oggi hanno riportato lo scambio di sms che avrebbe dovuto dimostrare il sostegno – per quanto indiretto – del vicepresidente della Camera a Raffaele Marra, ex capo del personale del Comune di Roma. Scambio che però, secondo la documentazione riportata dai grillini, si è rivelato parziale.

Di Maio “diffidate di quello che leggete”
“Diffidate di quello che leggete” ha detto Di Maio in un breve intervento video sulla sua pagina Facebok, “Chiedo ai giornalisti e ai direttori onesti di starci vicino. La misiura è colma e se vogliamo giocare al giornalismo killer si sappia che in questo momento nemmeno a noi interessa che la stampa perda credibilità. A noi interessa che ci sia un cane da guardia del potere” ma “i direttori dicano da che parte stanno: se dalla parte dell’informazione o di qualche partito. Noi siamo gli unici che possono arrivare al 40 per cento e provare a governare questo Paese e io non mi faccio intimidire da questi attacchi. Chiedo ufficialmente le scuse dei direttori”.

Tra accuse e smentite, timeline di una giornata di fuoco
Tutto nasce dal dubbio, insinuato da alcuni sms, che davvero Di Maio avesse chiesto a Virginia Raggi di allontanare Raffaele Marra dal ruolo di vice capo di gabinetto. Anzi, il vice presidente della Camera avrebbe sostenuto l’ex capo del personale del Comune di Roma, definendolo un “servitore dello Stato” e facendogli da scudo contro la diffidenza dei ‘duri e puri’ del Movimento romano, come Roberta Lombardi. Questo emergeva dalle chat riservate, pubblicate dal ‘Corriere’, da ‘Repubblica’ e dal ‘Messaggero’, che confutano quanto affermato dal vice presidente della Camera a “In mezz’ora”. “Io quel signore volevo cacciarlo”, aveva dichiarato Di Maio durante il programma condotto da Lucia Annunziata. Le chat, memorizzate nello smartphone di Marra, racconterebbero però un’altra storia.

In soccorso di Di Maio arriva Beppe Grillo, che pubblica gli screenshot delle conversazioni e oparla per primo di “giornalismo killer”

Come Di Maio avrebbe difeso Marra
L’sms inviato da Di Maio alla sindaca risale al 10 agosto, un mese dopo l’incontro a Montecitorio tra Di Maio e Marra, ora detenuto nel carcere di Regina Coeli con l’accusa di corruzione. “Io quel signore l’ho incontrato solo una volta per dirgli che non aveva la nostra fiducia e dissi a Virginia di mandarlo via, e non lo ha fatto”, aveva spiegato Di Maio a ‘In mezz’ora’, “quella che si vuole far passare per una mia responsabilità è in realtà di Virginia, che si è scusata”. Proprio perché investito dal fuoco amico, Marra aveva chiesto un incontro a Di Maio, che il 6 luglio lo aveva ricevuto. Il mese successivo la nomina di Marra era però ancora al centro di polemiche interne.

“Vorrei ricordarti che ho manifestato la mia disponibilità a riprendere l’aspettativa sin dal giorno in cui ho incontrato il vicepresidente Di Maio a cui manifestai la mia disponibilità a presentare l’istanza qualora non fossi stato in grado di convincerlo, carte alla mano, sulla mia assoluta correttezza morale e professionale”, aveva scritto Marra a Raggi, il 10 agosto, “l’incontro come sai andò molto bene tanto che lui mi disse di farmi dare da te i suoi numeri personali, cosa che per correttezza non ho mai fatto. Pensavo che quell’incontro potesse rappresentare un punto di svolta. Evidentemente mi sbagliavo”.

“Marra non si senta umiliato”
Ancora quel 10 agosto, Raggi, ricevuti i messaggi di Marra, contatta Di Maio per fare il punto sulle crescenti pressioni dei compagni di partito perché facesse marcia indietro sulla sua scelta come vice capo di gabinetto. “Quanto alle ragioni di Marra… Lui non si senta umiliato”, avrebbe risposto Di Maio, “È un servitore dello Stato. Sui miei il Movimento fa accertamenti ogni mese. L’importante è non trovare nulla”. Questo messaggio sarebbe stato poi inoltrato dalla sindaca allo stesso Marra per rassicurarlo sulla solidità della sua posizione. Quattro mesi dopo sarebbe arrivato l’arresto. Il legale di Marra, Francesco Scacchi, ha confermato l’esistenza delle chat e ha assicurato che il suo assistito “parlerà, parlerà di tutto, perché ha intenzione di farlo e non ha cambiato idea”.

La replica di Di Battista: “Ennesima bufala”
Un ricostruzione conro la quale si scaglia per primo Alessandro Di Battista che in un post su Facebook denuncia la “scarsissima professionalità” che “pregiudica il lavoro di tanti bravi giornalisti, molti da 1.000 euro al mese”. “Quando perde di credibilità la categoria dei giornalisti è un problema per la democrazia”. “Lo ripeto ancora una volta, se il 10% di questa attenzione morbosa, a volte ossessiva, l’avessero dedicata anche alle proposte del M5S, su tutte il reddito di cittadinanza, probabilmente questo Paese sarebbe più giusto”, conclude Di Battista.

Beppe Grillo pubblica gli screenshot: “La misura è colma”
Poi arriva Beppe Grillo che si scaglia contro alcuni giornalisti che vogliono “uccidere la reputazione di Di Maio”. In un lungo post sul suo blog – dal titolo ‘#GiornalismoKiller, la misura e’ colma’ – spiega che “la buona notizia è che possiamo dimostrare, prove alla mano, non solo che mentono ma che sono in mala fede”. Il leader M5S fornisce la versione ufficiale del Movimento con tanto di screenshot dello scambio di sms tra Di Maio e la sindaca. Grillo accusa i cronisti di aver riportato un “sms di Di Maio a Virginia Raggi in cui parla di Marra, il punto è che si tratta di un sms parziale e non verificato, accompagnato da una ricostruzione montata ad arte il cui fine è uccidere la reputazione di Di Maio”.

Dal messaggio integrale, secondo il blog, si capisce che:

1) Il Movimento 5 Stelle aveva chiesto di far verificare alla procura le credenziali di Marra
2) Aveva esplicitato il fatto che la decisione non era sua, ma del sindaco con il minidirettorio
3) Aveva evidenziato il fatto che Marra era della Guardia di Finanza, un servitore dello Stato visto che allora nulla era uscito sul suo conto
4) Aveva evidenziato che il Movimento 5 Stelle fa accertamenti periodici sulle persone che lavorano per i suoi portavoce e che l’importante è non trovare nulla”.

“Ancora una volta”, accusa Grillo, “lo scopo e’ uccidere la reputazione di Di Maio, a costo di pubblicare una chat parziale su cui non è stata fatta alcuna verifica (…) siamo davanti a un caso esemplare di informazioni sbattute in prima pagina senza aver fatto alcuna verifica e con un obbiettivo preciso: il killeraggio di Luigi Di Maio, colpevole di avere evidenziato le balle che hanno scritto e continuano a scrivere. La domanda e’ “Cui prodest?”. Qual è l’obiettivo? Impedirci di andare al governo? Chi è che ha interesse a mantenere lo status quo a costo di infangare la nostra immagine con la pubblicazione di informazioni parziali e non verificate? Aspettiamo la risposta”.

Risposta che è arrivata poche ore dopo: “Grillo” si legge su Repubblica.it “continua ad attaccarci con una propaganda delirante e pericolosa, che diffonde nel Paese un clima di odio verso la stampa ed espone Carlo Bonini e gli altri colleghi a reazioni incontrollate”. Poi il quotidiano passa a spiegare come sono andate le cose: in sostanza gli sms pubblicati da Grillo sono quelli che si sono scambiati la Raggi e Di Maio, mentre il giornale riprende lo scambio tra la sindaca e Marra, presumibilmente ‘espunti’ i riferimenti alla richiesta di informazioni su Marra fatta dai vertici del Movimento al procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone. “Si tratta della selezione delle frasi di Di Maio che Virginia Raggi ha inoltrato a Marra. Si tratta del testo conservato nella memoria del cellulare sequestrato a Raffaele Marra al momento dell’arresto e agli atti dell’inchiesta” scrive Repubblica.(AGI)

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.