Comunità Italiana

Emergenza maltempo

“Oggi il presidente Maroni firmerà la richiesta di stato di emergenza nazionale” per il maltempo che ha colpito la Lombardia in questi giorni: lo ha detto all’Aula del Consiglio regionale l’assessore della Regione Lombardia alla Sicurezza e Protezione Civile Simona Bordonali.

La protezione civile dell’Emilia Romagna ha attivato la fase di preallarme per la piena del bacino dei fiumi Uniti, in Romagna. Il provvedimento riguarda il Montone, il Bidente, il Rabbi ed il Ronco, ed interessa poco meno di una ventina di comuni tra le province di Ravenna e Forlì-Cesena. Sono possibili – spiega l’allerta – “allagamenti di aree limitrofe ai corsi d’acqua con potenziale interessamento di abitazioni, cantieri e attività”.

E’ passata nella nottata, senza provocare gravi danni, a parte alcuni allagamenti nelle campagne, la piena del fiume Cecina, nel Pisano. Il fiume aveva superato i livelli di guardia e nella notte ha esondato in qualche punto allagando la campagna. Vigili del fuoco e protezione civile hanno monitorato fino a stamani i punti più critici, soprattutto presso i ponti, per intervenire tempestivamente in caso di necessità. Da alcune ore tuttavia il livello del fiume sta lentamente scendendo. Inoltre le forti piogge di ieri sera hanno provocato piccoli allagamenti in diverse zone rurali ma anche in alcuni centri abitati tra cui Larderello, Ponteginori e Pomarance, già nella serata e poi in nottata, anche se sono stati contenuti e risolti dall’intervento delle squadre di protezione civile. Sempre nella notte, c’è stata una frana a Massarosa (Lucca), in Versilia, in via Polla del Morto. I detriti caduti sulla strada hanno ostruito l’accesso alle abitazioni. Sono intervenuti i vigili del fuoco e gli operai della Protezione civile del Comune che hanno provveduto a liberare la strada. Alle 3 la situazione è tornata alla normalità.

Come previsto dal meteo, dopo tanta pioggia oggi su quasi tutta la Lombardia c’è una giornata di sole. I livelli delle acque, dalla notte, hanno cominciato a calare facendo tirare un sospiro di sollievo in molte province, soprattutto quelle più colpite dal Maltempo, come nella zona del Lago Maggiore, o lungo il Po. A Milano è terminata l’allerta per il Lambro, dopo giorni di allagamenti e lavori di pulizia e messa in sicurezza degli impianti danneggiati, tra cui alcune stazioni della metropolitana.

La Protezione civile della Liguria ha emanato la scorsa notte il cessate allerta meteo ma chiede attenzione per il pericolo di frane. “In considerazione dello stato di impregnazione dei versanti si ritiene – scrive l’Apral – di prestare comunque una costante attenzione per l’assetto idrogeologico del territorio”. Oggi è tornato il sole su gran parte della regione dove non sono previste precipitazioni significative. Piogge residue potranno persistere fino alla mattina sullo Spezzino secondo quanto riferisce l’Arpal

Il maltempo sta causando forti disagi in Ciociaria con numerosi interventi dei vigili del fuoco. La zona piú colpita é quella del Cassinate dove si é verificato un violento temporale accompagnato da forte vento. Numerosi gli alberi abbattuti sulle strade, diversi gli allagamenti. Un fulmine in serata si é abbattuto sul tetto di un’abitazione a Pignataro Interamna causando alcuni danni. I vigili del fuoco sono impegnati con tre squadre a Cassino e dintorni.Colpita dal maltempo anche l’area nord del frusinate, con alberi finiti sulle strade e caduta massi.

Serracchiani, in Friuli pioggia ma meno danni
“Renzi ha ragione quando parla di cattivo uso del territorio negli ultimi vent’anni da parte delle Regioni, non tutte le Regioni, però, sono uguali”. Lo afferma a Repubblica Debora Serracchiani, secondo cui in Friuli Venezia Giulia “i numeri dicono” che il territorio è stato rispettato. “Con le piogge di novembre – fa sapere la governatrice friulana – in diverse regioni del Nord sono scesi 500 millimetri d’acqua e ci sono stati danni, in Liguria e Piemonte, di un miliardo a testa, in Veneto di mezzo miliardo. Da noi, 600 millimetri con punte di 1.300, i danni sono di 50 milioni. Sono stati colpiti 120 comuni friulani su 217, più della metà. In provincia di Udine abbiamo contato 18 frane. Questi risultati sono frutto della nostra prevenzione, siamo una regione modello”. La nascita del modello, spiega Serracchiani, è dovuta al terremoto del 1978: “La protezione civile è nata qui e per noi è un valore. In Friuli ci sono 1.800 volontari. La comunità e i presidenti che l’hanno via via rappresentata hanno lavorato davvero contro il dissesto idrogeologico. Altrove hanno preferito riempire le buche, opere che si vedono. Noi abbiamo rifatto gli argini, opere che non si vedono. Negli ultimi 25 anni abbiamo aperto e chiuso 4.402 cantieri per intervenire su frane o prevenire dissesti, solo negli ultimi tredici abbiamo investito 890 milioni”.

La circolazione ferroviaria è interrotta dall’una di oggi lungo la linea Cervignano-Udine a causa di un cedimento del terreno avvenuto – probabilmente a causa del maltempo – in un cantiere a Palmanova (Udine). Sul posto si sta realizzando un sottopasso stradale; in quel punto una ditta stava eseguendo lo spostamento del “monolite”, cioè la struttura portante del manufatto. Probabilmente anche a causa delle condizioni meteo – nella notte sulla pianura friulana sono cadute forti piogge – il terreno ha ceduto. I tecnici di Rfi hanno quindi disposto la chiusura a titolo precauzionale della linea. I treni che da Cervignano vanno a Udine vengono sostituiti con autobus, mentre i convogli in partenza da Udine vengono deviati lungo la linea Gorizia-Ronchi Nord-Cervignano.(ANSA)