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Home > Enti locali contro il Governo “Grave rifiutarci un incontro”

Enti locali contro il Governo “Grave rifiutarci un incontro”

06 de julho de 2010 - Por Comunità Italiana

Regioni, Province e Comuni diffondono una nota congiunta dopo il silenzio sulla richiesta di un confronto sui tagli. Bonaiuti: "Aperti a modifiche, nella misura dei saldi: 24,9 miliardi". Bersani: "Dopo Berlusconi non vorrei Chavez"

ROMA – Sempre più sul piede di guerra Regioni, Province e Comuni, davanti al rifiuto del governo di dare luogo a un incontro richiesto la scorsa settimana. Convocata per domani una riunione straordinaria del 'parlamentino' dei Governatori per discutere l'esame della manovra finanziaria e, naturalmente, i rapporti con il Governo. "Non potremmo che considerare gravissimo ed inaccettabile il diniego circa la richiesta del sistema delle autonomie territoriali di avere un incontro con il presidente del consiglio e con i ministri interessati dalla manovra", scrivono in una nota congiunta Sergio Chiamparino (Anci), Vasco Errani (Conferenza delle Regioni), Giuseppe Castiglione (Upi) e Enrico Borghi (Uncem). "In questo modo – aggiungono – verrebbe meno il principio di leale collaborazione che è la base delle corrette relazioni istituzionali su cui si fonda la nostra Costituzione. È quindi necessario convocare in tempi rapidissimi una riunione di tutti i livelli istituzionali della Repubblica".
 
{mosimage}Bonaiuti: "Aperti a qualche modifica". "Non abbiamo fissato ancora nessun incontro con le Regioni, siamo aperti a qualche modifica, ma nella misura in cui non si superino i saldi già stabiliti, cioè i 24,9 miliardi di euro", ha precisato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti. "Bisogna accettare che la camicia è questa ed è stretta – ha proseguito il portavoce del premier – visto che in Inghilterra addirittura si pensa di togliere

"Vogliamo l'accordo". E sulla volontà di cercare un accordo con il Governo insiste il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, parlando della manovra all'Assemblea legislativa regionale: "Voglio dire al presidente del Consiglio che voglio fare l'accordo con lui. Perché non voglio il conflitto istituzionale, che sarebbe un problema per il Paese". Ripetendo i termini delle richieste delle Regioni affinché i tagli siano equi per Stato, Regioni ed Enti locali  – "ciascun livello della Repubblica, rispetto a quanto spende, percentualmente in modo paritario, riduce la spesa pubblica" -, Errani ha precisato: "Lo abbiamo detto più volte al ministro dell'Economia e al Governo: vogliamo l'accordo", ha poi detto Errani. Tagli equi, "non chiediamo nient'altro – ha aggiunto – se il Governo è d'accordo su questo punto, noi siamo pronti a fare l'accordo". Rispondendo indirettamente a Bonaiuti, Errani ha detto: "La legge sul federalismo fiscale dice che tutte le manovre vanno discusse prima tra Governo e Regioni. Non è accaduto. Tuttavia diciamo: accettiamo i saldi a 24,9 milioni di euro. Anzi, mi verrebbe da dire – ha aggiunto – speriamo che basti e che a novembre non si debba fare un'altra manovra".

Riunione straordinaria. Intanto, Comuni e Regioni domani faranno nuovamente il punto sulle ricadute del provvedimento economico. Vasco Errani ha convocato per il 7 luglio a Roma, una seduta straordinaria del 'parlamentino' dei Governatori. All'ordine del giorno le iniziative da assumere. Allo stesso modo, Sergio Chiamparino ha indetto una riunione straordinaria dell'Ufficio di Presidenza. Punti focali: l'esame della manovra finanziaria ed i rapporti con il Governo. La manovra che da domani sarà all'esame dell'aula di Palazzo Madama, sarà oggetto anche della seduta della Conferenza Unificata, convocata per giovedi dal ministro per i rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto

Maroni: "Tocca a Berlusconi e Tremonti decidere sugli emendamenti". Le modifiche alla manovra, in merito alla sicurezza, sono state fatte. Ora, sostiene il ministro dell'Interno Roberto Maroni, "la decisione spetta al presidente del Consiglio Berlusconi e al ministro dell'Economia Tremonti. Abbiamo presentato, io e il ministro della Difesa La Russa, una serie di proposte emendative, mantenendo fermi i saldi – ha precisato Maroni -.Alcune proposte sono state già accolte. Per esempio, quella sulle missioni all'estero che erano state ridotte e che sono state ora rispistinate, consentendoci di continuare con le espulsioni dei clandestini. Poi, con la norma che era stata annunciata sulle tredicesime e che è stata subito tolta, nonché con la salvaguardia delle risorse per gli istituti e le attività di formazione".

Chavez e il 'rito delle telefonate'. "Non vorrei che dopo Berlusconi venisse fuori Chavez. Dobbiamo ripristinare i concetti base della democrazia parlamentare perché non si può più andare avanti a colpi di decreti, fiducie e telefonate riparatrici. O il Parlamento riprende il suo ruolo o non c'è libertà per nessuno". Così Pier Luigi Bersani a un convegno del Pd torna a parlare della manovra e della telefonata di ieri tra Silvio Berlusconi e Emma Marcegaglia. "Oggi l'Avvenire si chiede -aggiunge Bersani- dove sono i soldi per i disabili dopo che si danno i soldi alle imprese. È un buon titolo. La situazione sta degenerando e stiamo al rito della telefonata". Quindi Bersani fa un appello alla classe dirigente: "Mi rivolgo alla classe dirigente di questo Paese. Una classe dirigente è tale se non si comporta da corporazione, se non guarda solo ai propri interessi".

Fonte: www.corriere.it

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A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.