Da Milano e’ partita una dichiarazione, una traccia di lavoro per la tutela del patrimonio culturale attraverso una task force internazionale in caso di calamita’ naturale o attacchi terroristici. Lo ha voluto sottolineare il ministro della Cultura, Dario Franceschini, al termine della Conferenza internazionale dei ministri della cultura, che si e’ svolta, ieri e oggi, nell’ambito di Expo a Milano. Alla conferenza hanno partecipato 83 delegazioni ministeriali da tutto il mondo che hanno poi firmato la “Dichiarazione di Milano”. “I ministri – si legge nella dichiarazione finale – esprimono la loro piu’ ferma condanna all’uso della violenza contro il patrimonio culturale mondiale ed esortano al rispetto e alla tolleranza reciproca quali strumenti idonei al dialogo fra i popoli. Essi esprimono la loro solidarieta’ alle nazioni colpite da catastrofi naturali. Per questo esortano la comunita’ internazionale ad adoperarsi per la salvaguardia ed il recupero dei beni culturali”. Il ministro Franceschini ha poi aggiunto: non “dobbiamo mai sottovalutare il nostro ruolo, la nostra capacita’ di dialogo, in un mondo in cui magari ci possono essere tensioni. Il ruolo della cultura puo’ essere uno strumento per superare le controversie”.

Il ministro della cultura italiano ha poi aggiunto che durante la Conferenza e’ emersa “la volonta’ di costruire un percorso comune da fare in questo tempo della globalizzazione. Ci saranno altre iniziative: proprio qui a Milano nel mese di luglio del 2016 ci sara’ l’assemblea mondiale dei musei. Ma noi dovremmo immaginare di rendere periodico un incontro di questo tipo”.
Franceschini ha voluto sottolineare che e’ “la prima volta nella storia che si incontrano cosi’ tanti ministri della cultura e come Italia dovremmo essere orgogliosi di aver ottenuto una partecipazione cosi’ vasta”. La Dichiarazione di Milano, infine, si conclude con un appello “alle Nazioni Unite e all’Unesco affinche’ i principi del dialogo tra le culture, il rafforzamento della tolleranza ed il rispetto fra popoli e culture diverse siano mantenute al centro dell’azione della comunita’ internazionale”. (AGI)