Comunità Italiana

Falso pediatra: «Era molto popolare per la sua umanità e disponibilità»

{mosimage}Le famiglie lo adoravano. Il collega: «Veniva a tutti i congressi, ma non interveniva mai»

 

MILANO – Marco Bassi, pediatra per 19 anni all'ospedale di Rho dove esercitava la professione senza avere conseguito la laurea in medicina, non era iscritto ad alcun ordine regionale dei medici. Lo ha confermato il presidente dell'Ordine dei Medici e Dentisti di Milano e provincia, Ugo Garbarini, che ha fatto un controllo direttamente alla Fnomceo, Federazione nazionale degli ordini dei medici. Ma «l'arma vincente del falso pediatra, quella che gli ha consentito di far breccia per tanti anni pressi i pazienti – afferma Garbarini – era la sua umanità».

MOLTO UMANO E DISPONIBILE – «Non lo conosco personalmente – aggiunge il presidente dell'Ordine – ma i colleghi di Rho lo ricordano per la grande umanità e disponibilità verso i pazienti. E non è un caso – precisa -. Il fatto è che la gente da un medico vuole proprio questo, umanità e disponibilità, doti che oggi sono molto scarse fra i medici e fra i pediatri. Era tanto popolare fra le famiglie dei suoi piccoli pazienti e così apprezzato anche in ospedale che era in discussione per diventare primario».

«SI TENEVA AGGIORNATO» – «È una di quelle cose che nella vita lasciano stupefatti: quel collega lo conoscevamo tutti». Ancora non riesce a credere a quello che legge sul giornale, Alessandro Fiocchi, direttore della Pediatria alla Clinica Melloni di Milano. Chiama ancora Marco Bassi «collega», perché come tale lo ha conosciuto per anni: «Non era uno di quei medici che si occupa solo del suo ambulatorio, ma esercitava pubblicamente la professione in un ospedale». Marco Bassi partecipava molto spesso ai congressi, e non solo a livello cittadino, ma anche a livello nazionale e internazionale. «Per questo lo conoscevamo», riferisce il «collega». Quando partecipava ai congressi, il finto pediatra manteneva tuttavia un basso profilo: «Non faceva mai domande e non si metteva mai in vista, ma si limitava sempre ad ascoltare. Così aveva anche un alto grado di aggiornamento», racconta Fiocchi. Ma come è possibile che per 19 anni sia potuto sfuggire ai controlli? «Oggi, nell'era di Internet, credo che non sarebbe possibile. Certo, 20 anni fa bastava qualche patacca di certificato…».

PARTE LESA – Intanto i responsabili dell'azienda ospedaliera Guido Salvini di Garbagnate si dicono «sgomenti» e si riservano di costituirsi parte lesa. L'azienda si è accorta del problema, poi denunciato ai carabinieri di Rho, durante un controllo a campione, che viene effettuato regolarmente sui 4.000 dipendenti e sulla documentazione di tutto il personale medico. «Si tratta – spiega Emanuele Torregiani, dirigente dell'ufficio stampa dell'azienda – di una procedura prevista dalla legge». «I documenti presentati all'ufficio del personale da quello che allora consideravamo il dottor Bassi – prosegue Torregiani – erano falsi, anche se falsificati benissimo, e alla nostra richiesta di presentare gli originali ha invece dato le dimissioni e abbiamo fatto partire la denuncia». Da un controllo incrociato con l'università di Padova dove Bassi aveva studiato, è emerso poi che l'uomo aveva sostenuto alla facoltà di Medicina appena sei esami.

Fonte: www.corriere.it