{mosimage}Le famiglie lo adoravano. Il collega: «Veniva a tutti i congressi, ma non interveniva mai»
MOLTO UMANO E DISPONIBILE – «Non lo conosco personalmente – aggiunge il presidente dell'Ordine – ma i colleghi di Rho lo ricordano per la grande umanità e disponibilità verso i pazienti. E non è un caso – precisa -. Il fatto è che la gente da un medico vuole proprio questo, umanità e disponibilità, doti che oggi sono molto scarse fra i medici e fra i pediatri. Era tanto popolare fra le famiglie dei suoi piccoli pazienti e così apprezzato anche in ospedale che era in discussione per diventare primario».
«SI TENEVA AGGIORNATO» – «È una di quelle cose che nella vita lasciano stupefatti: quel collega lo conoscevamo tutti». Ancora non riesce a credere a quello che legge sul giornale, Alessandro Fiocchi, direttore della Pediatria alla Clinica Melloni di Milano. Chiama ancora Marco Bassi «collega», perché come tale lo ha conosciuto per anni: «Non era uno di quei medici che si occupa solo del suo ambulatorio, ma esercitava pubblicamente la professione in un ospedale». Marco Bassi partecipava molto spesso ai congressi, e non solo a livello cittadino, ma anche a livello nazionale e internazionale. «Per questo lo conoscevamo», riferisce il «collega». Quando partecipava ai congressi, il finto pediatra manteneva tuttavia un basso profilo: «Non faceva mai domande e non si metteva mai in vista, ma si limitava sempre ad ascoltare. Così aveva anche un alto grado di aggiornamento», racconta Fiocchi. Ma come è possibile che per 19 anni sia potuto sfuggire ai controlli? «Oggi, nell'era di Internet, credo che non sarebbe possibile. Certo, 20 anni fa bastava qualche patacca di certificato…».
PARTE LESA – Intanto i responsabili dell'azienda ospedaliera Guido Salvini di Garbagnate si dicono «sgomenti» e si riservano di costituirsi parte lesa. L'azienda si è accorta del problema, poi denunciato ai carabinieri di Rho, durante un controllo a campione, che viene effettuato regolarmente sui 4.000 dipendenti e sulla documentazione di tutto il personale medico. «Si tratta – spiega Emanuele Torregiani, dirigente dell'ufficio stampa dell'azienda – di una procedura prevista dalla legge». «I documenti presentati all'ufficio del personale da quello che allora consideravamo il dottor Bassi – prosegue Torregiani – erano falsi, anche se falsificati benissimo, e alla nostra richiesta di presentare gli originali ha invece dato le dimissioni e abbiamo fatto partire la denuncia». Da un controllo incrociato con l'università di Padova dove Bassi aveva studiato, è emerso poi che l'uomo aveva sostenuto alla facoltà di Medicina appena sei esami.
Fonte: www.corriere.it