Comunità Italiana

Fano, ritrovata la 17enne pakistana Il padre-padrone è stato fermato

L'ha prelevata davanti al centro di accoglienza dove vive, poi la fuga a Roma: voleva che sposasse un connazionale

 

PESARO – Almas è salva. Dopo ore di ansia, è finito bene il sequestro della 17enne pakistana prelevata dal padre-padrone a Fano, davanti al centro di accoglienza dove la ragazza vive. Martedì mattina i carabinieri hanno intercettato l'auto su cui viaggiava la famiglia sulla A14, non lontano da Fano. «Sta bene ed è stata molto felice di vederci» ha detto un militare. Il padre, Akatar Mahmood, dovrà rispondere di sequestro di persona anche se l'arresto non è stato ancora formalizzato; la moglie potrebbe essere accusata di concorso. Sono entrambi nella caserma di Pesaro: dopo l'interrogatorio i carabinieri valuteranno la loro posizione insieme all'autorità giudiziaria.

IL RAPIMENTO – Lunedì alle 13.30 il blitz: Almas ha trovato l'auto di famiglia ad attenderla davanti alla comunità Fenice della onlus Cante di Montevecchio, dove vive dalla scorsa primavera per disposizione della magistratura minorile. Stava rientrando da scuola, l'istituto commerciale "Cesare Battisti", ed era sola. Ha tentato di chiedere aiuto ma l'auto è ripartita prima che qualcuno potesse intervenire. A bordo, oltre al padre, c'erano anche la madre e i due fratelli, un maschio più grande e una femmina più piccola. Alla scena però ha assistito un consigliere comunale che ha preso la targa del veicolo e dato l'allarme. Le ricerche sono cominciate immediatamente, con posti di blocco in tutta la zona. Akatar Mahmood è però riuscito a raggiungere Roma o una località vicina, appoggiandosi forse a dei conoscenti. Nella capitale i cinque hanno trascorso la notte. Martedì mattina sono ripartiti e i carabinieri li hanno intercettati inizialmente a Bologna, da dove però si sono presto rimessi in viaggio verso le Marche, forse per far perdere le proprie tracce. Infine, quando gli investigatori hanno avuto la certezza che sull'auto c'era la ragazza hanno bloccato la Chevrolet Daewoo sull'A14, tra Fano e Marotta.

MALTRATTAMENTI – A quanto risulta, l'ambulante di 40 anni non accettava lo stile di vita della figlia e voleva costringerla a sposare un connazionale contro la sua volontà. Quella di Almas è la storia di un inferno familiare: in passato è stata vittima di ripetuti maltrattamenti e imposizioni da parte del genitore, che non accettava il suo modo di vivere "troppo occidentale". Lo scorso aprile il padre l'ha picchiata fino a mandarla in ospedale: è quindi scattata una segnalazione ai Servizi sociali e il Tribunale dei minori ha affidato la ragazzina alla comunità di accoglienza. Akatar Mahmood aveva fatto ricorso in Corte d'appello ma la diciassettenne aveva implorato i magistrati di trovarle una sistemazione alternativa alla famiglia. E così è stata affidata alla Fenice, dove si è ambientata, stringendo amicizie e riprendendo la scuola.

Fonte: www.corriere.it