“Investire è un modo strategico per ridurre la sofferenza sociale. Da M5S, invece, e’ tutto un No. Come si fa ad investire con i No? Appendino rappresenta il cartello del No, e così lo sviluppo della citta’ non si costruisce”. Nel faccia a faccia nella trasmissione ‘In mezz’ora’ su RaiTre tra i candidati sindaco al balottaggio per Torino, Piero Fassino attacca Chiara Appendino.
“Credo di aver dimostrato di saper governare la citta’ in anni duri, con la crisi economica”, dice il sindaco uscente. “Davanti a tutto ciò non siamo stati con le mani in mano. Abbiamo sostenuto tutti coloro che sono stati colpiti dalla crisi. Abbiamo sostenuto migliaia di persone. Ho scelto di fare il sindaco perche’ amo la mia citta’, restituendo a Torino cio’ che mi aveva dato nella mia vita politica”. Secondo Fassino “Torino e’ una citta’ inclusiva, sbaglia chi dice il contrario. Abbiamo lavorato per tenere unita la citta’. Lo abbiamo fatto in due modi: sostenendo coloro che erano in difficolta'” e “parallelamente abbiamo messo in campo politiche di sviluppo, continuando ad investire in periferia”.
Chiara Appendino, candidata M5S a sindaco di Torino, dichiara che si sente “come la punta di un iceberg di una serie di bisogni di persone rimaste inascoltate”. “Oggi ci stiamo giocando gli ultimi 10 giorni con grande entusiasmo e alla luce di un risultato straordinario per il M5S – aggiunge Appendino, sottolineando di avere dalla sua un programma e una squadra -. Non mi sento inadeguata, a fare la differenza sono tre cose: la persona, la squadra e un progetto credibile. Mi sento pronta, so che e’ una cosa difficile governare una citta’ ma e’ giusto mettersi in gioco”.
Secondo la Appendino, Torino è una città divisa, “c’è un distacco tra due realta’, tra chi si sente rappresentato e chi no, che non si trovano in quel che viene narrato, e in un momento di crisi e’ un colpo al cuore. In un momento di crisi le cose vanno dette come stanno, negare la realta’ peggiora le cose. Una narrazione non corretta alimenta la sfiducia”. (AGI)