Roberto Garini, si è consegnato senza opporre resistenza. Adesso si trova nel carcere di Pavia con l’accusa di omicidio volontario aggravato. Garini invece dopo aver ucciso la compagna aveva chiamato il 118. Ma non c’era più nulla da fare. Il movente a quanto pare è la fine della relazione che Garini non voleva accettare. La donna gli aveva comunicato circa due settimane fa la volontà di chiudere il loro rapporto, ma lui non riusciva a farsene una ragione. Si erano conosciuti circa due anno fa, su un social network, ed abitavano in due appartamenti vicini, tra i quali c’era una porta comunicante. Tutti e due di proprietà di Garini, che quando iniziò la relazione ne fece ristrutturare uno per farci abitare la Preceruti con la figlia. Ieri sera, durante l’ennesimo litigio, l’infermiere ha sfondato la porta tra i due appartamenti. Emanuela è scappata al secondo piano dell’abitazione, dove si è chiusa in bagno. Ma l’uomo l’ha raggiunta, ha sfondato anche quella porta e ha sparato, uccidendola. (AGI)