Comunità Italiana

Fermato armiere della ‘ndrangheta E’ indagato per il bazooka alla Dda

Antonio Cortese, 48 anni, è stato bloccato dalla polizia al confine con la Slovenia mentre rientrava dalla Romania. Secondo il suo legale, rientrava per costituirsi. Il boss Antonino Lo Giudice lo ha indicato anche quale esecutore degli attentati del 3 gennaio e il 26 agosto contro la Procura generale e l'abitazione del procuratore Di Landro

REGGIO CALABRIA – Fermato dalla polizia al confine tra Italia e Slovenia Antonio Cortese, 48 anni, affiliato alla cosca Lo Giudice. Indicato dal boss Antonino Lo Giudice quale esecutore materiale degli attentati contro i magistrati di Reggio Calabria, Cortese al momento è indagato dalla Dda di Catanzaro solo per l'episodio del ritrovamento del bazooka davanti alla Dda di Reggio Calabria, come precisa il procuratore di Catanzaro
Vincenzo Antonio Lombardo.

Cortese è stato fermato su un autobus di linea proveniente da Iasi, Romania, alla frontiera italo-slovena di Fernetti, a pochi chilometri dal capoluogo giuliano, dagli uomini della Polizia di Frontiera e delle Squadre Mobili di Trieste e Reggio Calabria. Secondo il legale di Cortese, il ricercato stava rientrando in Italia per costituirsi. L'operazione si è conclusa dopo 15 ore di verifiche e appostamenti ininterrotti lungo il confine da parte delle forze dell'ordine, a cui Cortese non ha opposto resistenza.

Nei suoi confronti la Dda di Catanzaro ha emesso un decreto di perquisizione e sequestro che è stato eseguito nella notte tra giovedì e venerdì scorsi nell'abitazione dell'uomo a Reggio Calabria. In quell'occasione, gli uomini della Mobile reggina avevano già il decreto di fermo per associazione per delinquere di tipo mafioso emesso della Dda di Reggio, non eseguito perché l'uomo era risultato irreperibile.

Nel corso della perquisizione, secondo quanto si è appreso, sarebbe stato trovato del materiale interessante per la prosecuzione delle indagini che riguardano anche i due attentati compiuto il 3 gennaio alla Procura generale di Reggio e il 26 agosto all'abitazione del procuratore generale Salvatore Di Landro. Nei prossimi giorni, il procuratore Lombardo sentirà direttamente Antonino Lo Giudice, il boss che si è attribuito la responsabilità degli attentati e delle intimidazioni ai magistrati reggini e che ha indicato in Cortese l'esecutore materiale.

Definito dagli investigatori "esperto nel maneggio e nel confezionamento di esplosivi", Antonio Cortese è commerciante di frutta e verdura e titolare di una profumeria a Reggio Calabria. Secondo quanto riferito da Lo Giudice agli inquirenti, Cortese aveva l'incarico di tenere sempre in ordine armi ed esplosivo.

Il legale: "Cortese voleva costituirsi". "Stava rientrando in Italia proprio per consegnarsi alle forze dell'ordine, avendo intenzione di chiarire la sua posizione e per respingere le accuse che gli muove Lo Giudice". E' quanto dichiara il difensore di Cortese, avvocato Giuseppe Nardo. "Già nei giorni scorsi – aggiunge il legale – i familiari di Cortese avevano preso contatto con la Squadra mobile di Reggio Calabria. Io stesso avevo preavvertito la Procura distrettuale di Reggio Calabria, nella persona del sostituto Giuseppe Lombardo, dell'intenzione del mio assistito di presentarsi nella mattinata di venerdì 22 ottobre prossimo agli organi inquirenti". "Non è il caso di fare commenti almeno fino a quando non avremo puntuale cognizione degli atti – dichiara il legale del fermato -. Prima di parlare dobbiamo anche conoscere le contestazioni che vengono mosse a Cortese e le fonti di prova da cui derivano".

Maroni: "Calabria, lo Stato c'è". Per il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, "l'arresto di Cortese, ritenuto l'esecutore materiale degli attentati contro i magistrati di Reggio Calabria, è un'ottima notizia e dimostra che in Calabria lo Stato c'è e risponde in maniera tempestiva all'aggressione della 'ndrangheta".

Grasso: "Arresto molto importante". Il procuratore antimafia Piero Grasso, ai microfoni di SkyTg24, definisce "molto importante" l'arresto di Antonio Cortese, perché ha permesso di chiarire ''tutti gli aspetti legati alle bombe e al ritrovamento del bazooka'' a Reggio Calabria. Grasso ha voluto complimentarsi con la Squadra mobile reggina ricordando che è stato assicurato alla giustizia ''il livello dell'esecuzione materiale'' dell'attentato contro la Procura.

AUDIO 1Di Landro: "Lo Giudice ha indicato Cortese". Il procuratore generale Di Landro conferma a Radio Capital che è stato Lo Giudice a identificare Cortese quale esecutore materiale degli attentati, anche se "in questi ultimi mesi è stato un grande problema arrivare ad accertare gli autori di questi reati". Sul ruolo dei pentiti Di Landro ha sottolineato che "bisogna andare alla ricerca dei riscontri, in ogni caso è una strada che si sta percorrendo costruttivamente, speriamo bene".

Magarò: "Politica e istituzioni facciano la loro parte". Salvatore Magarò, presidente della Commissione regionale antimafia, ringrazia "i magistrati, gli investigatori, le forze dell'ordine" e sottolinea come "grazie al loro impegno è in atto un'offensiva senza precedenti contro la 'ndrangheta che sta portando alla disarticolazione delle cosche più temibili e pericolose". "All'azione di contrasto al crimine organizzato – dice ancora Magarò – devono affiancarsi la politica e le istituzioni affinché si raggiungano importanti traguardi non solo nella repressione del fenomeno, ma anche nella costruzione di nuove possibilità di sviluppo di cui in Calabria si avverte forte bisogno".

Fonte: www.repubblica.it