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Fiducia imprese dicembre peggio da 2006

27 de dezembro de 2012 - Por Comunità Italiana

L'indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane a dicembre scende a 75,4 da 76,5 di novembre. Lo rileva l'Istat, aggiungendo che si tratta del livello più basso dall'inizio delle serie storiche, ovvero dal gennaio del 2006.
La riduzione dell'indice complessivo deriva dal calo della fiducia delle imprese dei servizi di mercato (a 71,9 da 73,4), delle costruzioni (a 79,5 da 79,6) e del commercio al dettaglio (a 77,8 da 80,6), solo parzialmente bilanciato dal lieve miglioramento registrato nell'industria (a 88,9 da 88,5). Nel dettaglio, per le imprese manifatturiere le attese di produzione e i giudizi sulle scorte peggiorano, ma migliorano i giudizi sugli ordini.
Nelle costruzioni risultano in peggioramento sia i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione, che le attese sull'occupazione. Nei servizi, si deteriorano le aspettative sull'andamento dell'economia in generale e le opinioni sugli ordini; migliorano, invece, le previsioni sugli ordinativi. Nel commercio al dettaglio l’indice del clima di fiducia diminuisce sia nella grande distribuzione sia nel canale tradizionale.
-16.000 IMPRESE E -330.000 OCCUPATI IN 4 ANNI AL SUD – Tra il 2007 e il 2011 il prodotto interno lordo del Mezzogiorno è diminuito in termini reali di quasi 24 miliardi di euro scendendo del 6,8%. E' quanto calcola Confindustria nel suo studio "Check-up Mezzogiorno" pubblicato da Confindustria e Studi e Ricerche per il Mezzogiorno. Più di 16 mila imprese hanno cessato di esistere (0,9 % del totale imprese del Sud) sebbene siano aumentate le società di capitali (+7.400 nell'ultimo anno). Il numero di occupati si è ridotto di circa 330 mila unità (quasi la metà in Campania).
 La situazione non è migliorata nel 2012 con il tasso medio di disoccupazione dei primi due trimestri dell'anno è salito al 17,4% rispetto al 13,6% registrato nello stesso periodo del 2011, anche per effetto dell'aumento delle persone in cerca di lavoro. "Il principale segnale positivo – segnala lo studio di Confindustria – viene dall'export, l'unica variabile che è tornata al di sopra dei valori pre-crisi: dal primo semestre 2011 al secondo semestre 2012 le esportazioni nel Mezzogiorno sono aumentate del 7%, il doppio del Centro-Nord". Il persistere della crisi è causa e effetto del forte calo degli investimenti pubblici e privati. La spesa in conto capitale si è ridotta, dal 2007 al 2011 di circa 7 miliardi di euro.
Gli investimenti fissi lordi sono diminuiti nello stesso periodo di 8 miliardi di euro (-11,5%) e particolarmente rilevante è stata la caduta degli investimenti nelle costruzioni (-42,5%) e nell'industria in senso stretto (-27,8%). La quota di imprese manifatturiere che hanno investito è andata progressivamente calando, dal 37,4% nel 2008 al 23,6% nel 2011. Il calo dell'occupazione e le crescenti difficoltà economiche delle famiglie stanno determinando -dice la ricerca – una vera "emorragia di capitale umano". Sono sempre di più, infatti, quelli che decidono di lasciare il Mezzogiorno per andare a vivere nel Centro-Nord o all'estero (110 mila nel solo 2010).
Nel frattempo il Mezzogiorno non utilizza gran parte del capitale umano che resta sul territorio: i giovani con età compresa tra 15 e 24 anni che non studiano o non lavorano nel Mezzogiorno rappresentano il 33% del totale, contro il 25% in media in Italia. "Questi dati – conclude la Confindustria – indicano che è necessario non disperdere risorse e concentrare gli interventi per il Sud su tre direttrici: in primo luogo l'impresa, per favorire la ripresa degli investimenti, il superamento del limite dimensionale, l'export, e l'innovazione; in secondo luogo il lavoro, con l'adozione di misure urgenti per frenare l'emorragia di capitale umano; e in terzo luogo, le condizioni di vita dei cittadini del Mezzogiorno.
La ripresa passa necessariamente dalla costruzione delle condizioni affinché nel Mezzogiorno si possa restare e vivere bene. In quest'ottica il pieno utilizzo delle risorse europee è decisivo. Con il Piano d'Azione Coesione è stata posta una base importante per migliorare l'efficacia degli interventi, ed è fondamentale che tali risorse entrino al più presto nel circuito economico per sostenere investimenti e occupazione. La ripresa dell'intero Paese è legata a doppio filo alla capacità di reazione del Sud".

Fonte: Ansa

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.