La Lega convoca lo stato maggiore in via Bellerio. E stasera incontro Bossi-premier ad Arcore
MILANO– Si apre una settimana decisiva per le sorti del governo e della maggioranza. Nell'atteso discorso di Bastia Umbra, Gianfranco Fini ha lanciato l'aut-aut a Silvio Berlusconi: «Il premier deve rassegnare le dimissioni e aprire la crisi di governo – ha chiesto il leader di Futuro e Libertà. – Se non si dimette, noi andremo fuori dal governo». Quello che vuole il presidente della Camera, è un nuovo «patto di legislatura», allargando la compagine di governo all'Udc. Ma Berlusconi, a quanto pare, non salirà al Colle: «Non ho nessuna intenzione di dimettermi – spiega il premier ai dirigenti del Pdl. – La sfiducia va votata in Parlamento».
LA LEGA ATTENDE – La Lega, intanto, assiste alle schermaglie tra Pdl e Fli in posizione defilata. O, almeno, è quello che afferma il leader del Carroccio, Umberto Bossi: «Fini? Per adesso sto dietro il cespuglio…». Ma è chiaro che il Senatùr segue con attenzione le mosse dei finiani. La Lega, del resto, si è sempre dichiarata pronta alle elezioni anticipate in caso di crisi. Il primo banco di prova per saggiare la tenuta dell'alleanza sarà la legge di Stabilità, anche se già la mozione di sfiducia al ministro Bondi per il crollo di Pompei, annunciata ma non ancora formalizzata dal Pd, potrebbe creare qualche scossone nella maggioranza. Nel pomeriggio, presso la sede nazionale del Carroccio in via Bellerio a Milano, si riunirà la segreteria politica della Lega. Bossi ha chiamato i ministri e i capigruppo del Carroccio per esaminare la nuova situazione politica venutasi a creare in queste ore. Lo stesso Bossi e i ministri, con ogni probabilità, riferiranno poi questa sera al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ad Arcore, nel consueto appuntamento del lunedì.
L'OPPOSIZIONE – Secondo il Partito democratico, «la crisi del centrodestra è conclamata ma la risposta è illusoria». Il segretario democratico, Pier Luigi Bersani, critica i tatticismi tra i leader di Pdl e Fli. «A furia di passarsi il cerino – dice – il cerino si sta spegnendo. Cercare risposte nel perimetro del centrodestra, magari cercando un allargamento, è del tutto illusorio, bisogna aprire una fase nuova». L'Idv mostra un certo scetticismo nei confronti di Fini: Antonio Di Pietro, Massimo Donadi e Felice Belisario sottolineano che gli atti del governo, criticati ora dal leader Fli, siano stati in passato da lui appoggiati. Di Pietro sollecita quindi Fini a essere coerente e a promuovere una mozione di sfiducia. In subordine, chiede al Pd di presentarla.
Fonte: www.corriere.it