Il pittore olandese Gerrit Van Honthorst, quando arrivò in Italia si guadagnò subito il nome di Gherardo delle Notti per il fatto di dipingere in maniera splendida scene notturne, dominate dal lume di candela. La sua pittura subì nel tempo il fascino di Caravaggio diventando il più noto dei suoi seguaci nordici. Fin da subito assorbì la forza e la crudezza dell’arte di Michelangelo Merisi (Caravaggio), aggiungendo elementi di virtuosismo tali che le sue opere occupano altari di importanti chiese romane come S. Maria in Aquiro, S. Maria della Vittoria e la Chiesa dei Cappuccini in Via Vittorio Veneto. La mostra documenterà la fase iniziale di Van Honthorst, quella più dura e cruda come anche quella della sua maturità con le tele conviviali fiorentine.
Dal 10 febbraio al 25 maggio presso la Galleria degli Uffizi di Firenze.
Potere e Pathos
Dal 14 marzo prossimo le stanze di Palazzo Strozzi, a Firenze, ospiteranno una mostra che vedrà riuniti alcuni tra i maggiori capolavori del mondo antico. Arriveranno da alcuni dei più importanti musei internazionali, come il J. Paul Getty Museum di Los Angeles e la National Gallery of Art di Washington, 50 sculture in bronzo di origine greca. Si tratta di opere ellenistiche che da un lato tributavano il “ritratto del potere”, dall’altro segnavano lo stile dell’arte classica, il pathos, con la loro elegante espressività. Sono statue di divinità, personaggi storici e atleti, delle cui forme il visitatore può indagare la più recondida finitura. Ingresso 10 euro.
La luce oltre la siepe
La Galleria Secondopiano, presso il Palazzo Antinori Corsini, a Firenze, inaugurerà il 6 maggio prossimo la mostra personale dell’artista pratese, Lorenzo Banci, classe ‘74 dal titolo La luce oltre la siepe. Nell’arte di Banci, i veri protagonisti non sono gli spazi, non tanto le figure umane. Le distanze sono astratte ed eteree. Non sono schiacciate sotto il peso delle linee severe e rigide e lasciano spiragli all’immaginazione sul soggetto trattato. Il rapporto tra luce e buio fa delle opere di Banci il suo elemento distintivo sfumando le ombre costruendo poche ma ampie zone di affinità cromatica. Ingresso gratuito con entrata dalle 9,00 alle 19.30 tutti giorni escluso la Domenica
Coincidenze ad arte
La mostra dedicata all’artista Davide Mosconi, musicista, fotografo pubblicitario e designer, è un viaggio a ritroso nella sua carriera professionale fin dagli anni Sessanta. L’esposizione annovera tra le sale i suoi lavori fotografici più importanti e avanguardisti, nonostante i suoi esordi siano stati nell’ambito dell’artdesign. Le sue opere lavorano su concetti legati alla “casualità” e alla “contemporaneità”, da cui nascono due dei suoi lavori più importanti: le serie fotografiche “Disegnare l’aria” e “Polveri”. Le opere di Mosconi sono esposte in importanti musei e gallerie tra cui la Guggenheim Foundation di Venezia, la Rayburn Foundation di New York e la National Gallery di Bruxelles. La mostra rimarrà aperta presso la Galleria Il Ponte a Firenze fino al 15 marzo 2015.
Autori di oggi, Capolavori di ieri
In quella cornice di intrighi e complotti quale fu un tempo la sempre splendida Villa medicea di Poggio a Caiano, a pochi chilometri da Firenze, il grande pubblico ha oggi la possibilità di assistere ad una serie di eventi estremamente interessanti nel suo genere e rari, considerata l’ambientazione. Le antiche scuderie e il teatro, quest’ultimo costruito in età napoleonica, si trasformano nello scenario dove grandi scrittori della letteratura contemporanea italiana rileggeranno grandi classici del Novecento. Gli incontri di febbraio e marzo affronteranno le letture, rispettivamente, de La Nausea di Jean Paul Sartre, a cura di Francesco Recami, già finalista del Premio Letterario Campiello, e Canne al vento di Grazia Deledda a cura di Dacia Maraini, già vincitrice del Premio Strega. L’ingresso è gratuito.