Sulle aziende gravano in media 120 adempimenti fiscali l'anno e "seguire le proprie vicende fiscali sottrae mediamente 36 giorni lavorativi all'anno". Lo sottolineano i Giovani di Confcommercio nel Rapporto 'Credito e burocrazia' che cita i dati della Banca Mondiale. I giorni per gli adempimenti sono il 76% in più della media Ue e il 46% in più dei Paesi Ocse.
Tra novembre 2011 e giugno 2012 la stretta del credito per le aziende è stata di 32 miliardi di euro, "con lo stock dei prestiti crollato da 1.015 a 983 miliardi di euro". I tassi sui prestiti sono saliti di mezzo punto.
Nel terzo trimestre del 2012 solo il 15,7% delle imprese del terziario si è rivolto alle banche per chiedere un prestito. "Un valore ai minimi dal 2008 che testimonia la gravità della crisi". Nel rapporto si fa presente che "la percentuale delle imprese del terziario di mercato che ha effettivamente avuto finanziamenti sul totale delle imprese è di appena il 4,9%".
Il debito che le amministrazioni pubbliche hanno nei confronti delle imprese fornitrici di beni e servizi è di 95 miliardi di euro. "Questo dato ha fatto balzare l'Italia al primo posto nella classifica per i tempi di pagamento della pubblica amministrazione con 186 giorni di attesa in media".
La crisi ha fatto sì che per i consumi pro-capite ci sia stato "un balzo indietro di 15 anni. Abbiamo perso 15 anni di crescita e 15 anni di benessere". Lo ha detto il presidente dei Giovani imprenditori di Confcommercio, Paolo Galimberti, nel corso di una conferenza stampa a Venezia sottolineando che "siamo ancora in un periodo di recessione piena. Dopo la fase di rigore, che era necessaria e indispensabile, si deve passare con lo stesso vigore alla fase rivolta alla crescita sostenendo i consumi e le imprese", ha aggiunto.
Fonte: Ansa