Secondo Longobardi, la proroga “si rende anzitutto necessaria per non vanificare il lavoro che l’Amministrazione finanziaria e i professionisti hanno sin qui svolto per il buon esito della procedura, con tutti i conseguenti positivi effetti per il nostro Paese sia in termini di gettito, sia in termini di emersione di attivita’ fino a ora sconosciute al Fisco”.
Nella missiva Longobardi specifica che la richiesta di proroga trae giustificazione anche da una pluralita’ di motivazioni tecniche.
“Innanzitutto – scrive Longobardi – solo lo scorso mese di agosto, e quindi in pieno periodo feriale, sono stati risolti alcuni rilevanti dubbi interpretativi sull’applicazione della disciplina da parte dell’Agenzia delle Entrate con le Circolari 30/E dell’11 agosto e 31/E del 28 agosto. Inoltre, soltanto il 27 agosto e’ stato finalmente reso disponibile sul sito dell’Agenzia il waiver svizzero, ossia l’autorizzazione che i contribuenti, i quali intendono continuare a detenere le proprie attivita’ finanziarie in Svizzera, devono rilasciare agli intermediari finanziari elvetici per l’invio all’Agenzia delle Entrate di tutti i dati e le informazioni riguardanti le attivita’ oggetto della procedura”.
A cio’ va aggiunto, ricorda il presidente dei commercialisti, “che e’ del 2 settembre l’entrata in vigore della norma che sterilizza il raddoppio dei termini per l’accertamento – con le connesse certezze in ordine agli eventuali riflessi penali dell’adesione alla voluntary disclosure – con la conseguenza che solo a partire da tale data molti contribuenti si sono attivati per aderire alla procedura”. Pertanto, spiega Longobardi, “considerati anche i tempi tecnici di invio della documentazione da parte degli intermediari esteri, la scadenza del 30 settembre risulta impossibile da rispettare, costringendo i professionisti interessati a rinunciare, responsabilmente, all’accettazione dell’incarico”.
Per i commercialisti va inoltre evidenziato che “la formazione del dossier documentale da consegnare all’Agenzia delle Entrate e’ adempimento oltremodo complesso, tenuto conto della necessita’ di ricostruzione analitica degli imponibili da regolarizzare. In particolar modo per le attivita’ estere piu’ datate si stanno riscontrando notevoli difficolta’ nel reperimento dei documenti necessari.
Pur apprezzando dunque il provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate con il quale ieri, 14 settembre, e’ stato disposto il differimento del termine di trasmissione della relazione di accompagnamento e della documentazione fino a 30 giorni dalla presentazione dell’istanza di accesso alla voluntary, Longobardi e’ dell’avviso che “tale differimento non e’ oggettivamente sufficiente per dare la possibilita’ a tutti i contribuenti interessati di accedere alla procedura. Cio’ in considerazione del fatto che la decisione di aderire alla stessa, nonche’ i calcoli relativi al costo dell’operazione dipendono, in ultima analisi, dalla disponibilita’ dell’intera documentazione, per cui si rende necessario differire in modo congruo, non solo il termine di trasmissione del dossier documentale, ma anche il termine per la presentazione della stessa richiesta di accesso alla procedura”.
Dai commercialisti arriva infine anche una proposta per l’accertamento delle annualita’ in scadenza il prossimo 31 dicembre. “Siamo consapevoli – scrive Longobardi – che una congrua proroga del termine di accesso alla voluntary determinerebbe un’eccessiva riduzione dei tempi a disposizione dell’Agenzia delle Entrate per l’accertamento delle annualita’ in scadenza al 31 dicembre 2015. Si potrebbe ipotizzare, per queste annualita’, un’equivalente proroga dei termini per l’accertamento, applicabile nei confronti dei soli soggetti che aderissero alla procedura oltre la data del prossimo 30 settembre. In tal modo, verrebbero adeguatamente tutelati gli interessi dell’Erario, dei contribuenti e dei professionisti che assistono questi ultimi”. (AGI)