Il percorso, spiegano gli investigatori, era noto solo agli addetti ai lavori ed era così rodato da garantire il pieno successo di tutti i ricorsi proposti contro gli atti di accertamento del fisco, anche dei più improbabili. Grazie, però, alle rivelazioni di un professionista, vessato dalle pressanti richieste della ‘criccà, il muro di omertà ha cominciato lentamente a sgretolarsi e, tassello dopo tassello, è emersa una rete di losche relazioni tra alcuni infedeli giudici tributari, dipendenti, anche in quiescenza, dell’amministrazione finanziaria, civile e militare, avvocati, consulenti e commercialisti, finalizzata a sterilizzare, con ogni mezzo, l’attività di accertamento del fisco. Le indagini condotte dalle fiamme gialle della compagnia di Velletri, hanno rivelato come, grazie al pagamento di ingenti somme o alla consegna di regalie di vario genere, numerosi contribuenti riuscissero ad ottenere indebiti sgravi di imposte dagli uffici dell’agenzia delle entrate o ad uscire vittoriosi nei contenziosi promossi davanti alla commissione tributaria regionale e provinciale di Roma contro gli atti di accertamento conseguenti alle verifiche subite dal fisco. Le 13 persone oggi tratte in arresto, dei quali 8 uniti da un vincolo associativo agivano, secondo gli investigatori, all’interno degli organi di appartenenza in base a ruoli ben precisi ed all’esclusivo scopo di vanificare, dietro lauto corrispettivo, il faticoso lavoro di contrasto all’evasione fiscale operato dalla parte sana dell’amministrazione finanziaria. Il lavoro degli inquirenti prosegue per recuperare, da un lato, il provento dei reati e, dall’altro, rinvigorire i provvedimenti tributari indebitamente annullati dall’intromissione criminale del sodalizio. (AGI)