Maurizio Gasparri e’ stato rinviato a giudizio dal gup Cinzia Parasporo per l’uso illecito di 600mila euro, destinati al funzionamento dell’attivita’ del Pdl e investiti, invece, nel marzo del 2012 per l’acquisto di una polizza vita a lui intestata personalmente con l’indicazione dei suoi eredi legittimi quali beneficiari in caso di morte dell’assicurato. Il processo prendera’ il via il prossimo primo ottobre davanti ai giudici della decima sezione penale del tribunale di Roma. Il senatore di Forza Italia dovra’ rispondere di peculato, come contestato dal procuratore capo Giuseppe Pignatone, dagli aggiunti Nello Rossi e Francesco Caporale e dai pm Alberto Pioletti e Giorgio Orano. Per i magistrati, l’attuale vicepresidente del Senato ha usato in modo illegittimo fondi pubblici destinati al funzionamento delle attivita’ del gruppo parlamentare. E anche se la somma di 600mila euro, per l’attivazione della polizza ‘Bnl Private Selection’, e’ stata poi restituita con due bonifici di 300mila euro ciascuno, rispettivamente il 20 febbraio 2013 e il 12 marzo 2013 a seguito di specifiche richieste della Direzione Amministrativa del Pdl, il peculato e’ un “reato istantaneo” che si consuma nel momento in cui avviene l’appropriazione del denaro. Il dibattimento servira’ a chiarire, poi, che fine abbiano fatto i 10.697,68 euro, riscattati in anticipo da Gasparri il primo febbraio 2013: la somma sarebbe l’equivalente degli interessi maturati con la sottoscrizione della polizza. Dal canto suo, la difesa del senatore del Pdl (oggi assente) ha spiegato al giudice che la vicenda ruota attorno a un investimento suggerito dalla banca e fatto nell’interesse del gruppo parlamentare. (AGI)