L’inflazione a giugno rallenta ancora, raggiungendo il livello piu’ basso da ottobre 2009. Giu’ anche i prezzi del cosiddetto ‘carrello della spesa’, che a giugno toccano i livelli piu’ bassi registrati da 17 anni. L’indice calcolato dall’Istat registra un incremento dello 0,1% rispetto al mese precedente per un dato tendenziale in aumento dello 0,3%, in rallentamento dallo 0,5% di maggio. Per l’istituto di statistica, il calo dell’inflazione e’ in primo luogo imputabile all’accentuarsi della diminuzione dei prezzi degli alimentari non lavorati; contribuiscono in misura minore anche le decelerazioni della crescita su base annua dei prezzi degli alimentari lavorati, dei beni energetici non regolamentati e dei servizi relativi all’abitazione.
L'”inflazione di fondo”, al netto degli alimentari freschi e dei beni energetici, scende allo 0,7% (dallo 0,8% di maggio) e al netto dei soli beni energetici si porta allo 0,5% (da +0,6% del mese precedente). L’aumento mensile dell’indice generale e’ da ascrivere principalmente ai rialzi – su cui incidono fattori di natura stagionale – dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+0,7%). L’inflazione acquisita per il 2014 e’ stabile allo 0,3%. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, che rientrano nel cosiddetto ‘carrello della spesa’ diminuiscono dello 0,5% in termini tendenziali (da +0,1% del mese precedente), toccando il livello piu’ basso registrato da settembre 1997. Il dato sull’inflazione, per la Cisl, “conferma che permane uno stato di forte crisi della domanda interna e dei consumi”, e che “occorre intervenire con mezzi straordinari, proseguendo sulla linea giu tracciata dal Governo con il bonus fiscale, rendendolo strutturale ed allargandone la fruizione anche ai pensionati ed agli incapienti e con politiche orientate alla crescita che favoriscano le imprese piu virtuose e responsabili sul piano sociale”. Allarme anche dal Codacons, che giudica il dato diffuso dall’Istat “estremamente preoccupante” per il Codacons, in particolare quello relativo al calo dei prezzi per i beni alimentari, spiega il presidente Carlo Rienzi “perche’ rispecchia la forte riduzione di spesa delle famiglie in settori primari come l’alimentazione”. Per Confesercenti “la frenata dell’inflazione a giugno e’ peggiore delle aspettative, e adesso appare sempre piu’ realistico uno scenario di inflazione negativa. Per la nostra economia, ora stagnante ma gia’ indebolita da sei anni di crisi, si tratta di un rischio potenzialmente fatale”. Adusbef e Federconsumatori evidenziano che la crescita del tasso di inflazione allo 0,3% “comporta ricadute, per una famiglia di 3 persone, di 106 euro annui in piu'” e ribadiscono “la necessita’ di un piano straordinario per rilanciare l’occupazione, in particolar modo quella giovanile”. (AGI)