200.000 profughi raggiungeranno le coste italiane nel 2014
Frontex Plus non è un potente farmaco e neppure una lozione contro la caduta dei capelli; è un programma della Comunità Europea che dovrebbe sostituire Mare Nostrum, che non è il titolo di una trasmissione televisiva bensì un programma del governo italiano. Il ministro Alfano l’ha lanciato l’anno scorso per soccorrere gli emigranti che tentano di attraversare il Mediterraneo per raggiungere le coste italiane. Mare Nostrum ha salvato la vita a decine di migliaia di persone. Siamo cattolici “buona gente” e siamo orgogliosi di aver aiutato tanti fratelli, ma dobbiamo ammettere che il programma, nel complesso, è un disastro. Funziona così: decine di mezzi della Marina Italiana intercettano le barche dei profughi al limite delle acque territoriali libiche. Accolgono a bordo i poveretti e li trasportano incolumi in un porto italiano. Il costo dell’operazione è altissimo e totalmente a carico dell’Italia (che sappiamo essere in grandi difficoltà finanziarie), i delinquenti trafficanti di uomini riducono il loro rischio (non devono più attraversare il Mediterraneo), il flusso degli emigranti è enormemente aumentato (i banditi possono organizzare più viaggi). L’emigrazione verso le coste italiane di coloro che fuggono dalle guerre, dalle persecuzioni, dalla fame, è un problema umanitario immenso. È un problema europeo, perché i profughi vogliono soprattutto raggiungere l’Europa. Bene ha fatto il governo Renzi a battersi per ottenere che l’Europa si muovesse. Frontex Plus sarà operativo a partire da novembre. Poco o nulla sappiamo su questa cooperazione europea: sappiamo che le Marine di altri Paesi collaboreranno con la Marina Italiana e che le barche degli emigranti saranno soccorse al limite delle acque territoriali italiane. Troppo poco! Non sappiamo quanti e quali mezzi saranno impiegati, come saranno divise le spese, dove saranno portati gli emigranti, quanti emigranti ciascun paese ospiterà. Il ministro Alfano, fondatore del Nuovo Centro Destra, non è una persona simpatica. Gli va riconosciuto il coraggio di essersi staccato da Forza Italia e di aver appoggiato governi di centrosinistra. Ma probabilmente ha ragione Berlusconi quando dice che ad Alfano manca il quid. Non sappiamo cosa sia questo quid, forse carisma, forse leadership, ma quando il nostro ministro ha detto il mese scorso agli italiani, con soddisfatto orgoglio, che aveva ottenuto che l’Europa si schierasse a fianco dell’Italia per gestire l’immenso dramma umanitario dei profughi, abbiamo capito che, come minimo, ad Alfano manca di tatto. Lui ci ha detto che il programma Frontex Plus prevede la confisca e la distruzione dei natanti su cui gli emigranti sono stipati come bestie e l’arresto dei trafficanti di uomini che li pilotano. Si sottintende quindi che il Mare Nostrum da lui concepito prevede che la Marina Italiana accolga i profughi a bordo delle sue navi, si inchini ai banditi e li liberi, con le loro barcacce, per tornare sulle coste libiche a caricare altri disgraziati. Demenziale. Vero è che al limite delle acque territoriali libiche o in acque internazionali la Marina Italiana non ha giurisdizione per distruggere natanti e arrestare delinquenti, ma penso sia moralmente lecita ogni azione tendente a evitare il ripetersi, a nostro danno, di atti di banditismo. Stiamo parlando di traffico di esseri umani e della vita di migliaia di persone. Non ci sentiamo di condividere l’orgoglio di Alfano quando ci dice che finalmente l’Europa ci aiuterà: è il minimo che possiamo aspettarci. Ci sentiamo invece furiosi con Alfano quando ci fa capire che Mare Nostrum aiuta i delinquenti libici a moltiplicare i loro sporchi guadagni. Paradossalmente, mi sembra faremmo persino meglio ad andare con le nostre navi sulle coste libiche a prendere quei disperati che cercano una vita migliore. Loro ne hanno il diritto e noi, cattolici e/o “buona gente”, abbiamo certamente dei doveri. Non possiamo però ignorare che gli italiani siano esasperati per la convivenza forzata con i troppi emigrati che vivono in Italia e per i tanti problemi di sicurezza, finanziari, di convivenza sociale, di emergenza carceraria che essi traggono. È un problema serissimo: l’Italia da sola non lo può risolvere. Bisogna però decidere: il cuore ci parla di doveri morali, ma la ragione ce ne mostra ogni giorno i limiti.