Comunità Italiana

G7: Contro terrorismo

Con un ringraziamento al presidente Renzi, “che ha avuto l’idea di fare qui”, a Taormina, “il vertice del G7 e ha funzionato alla grande” si è aperta la conferenza stampa del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, al termine dei lavori del summit di Taormina.
Per Gentiloni “il risultato più importante del vertice è l’impegno comune contro il terrorismo. Il G7 di Taormina ha ospitato una discussione vera, più autentica di altre volte”, ha riferito il capo del governo. “È stata una occasione di confronto fra i leader che serve a mettere a fuoco le posizioni anche quando sono diverse, individuando convergenze oppure rendendo più chiare le differenze. Dal mio punto di vista questo è qualcosa che aggiunge interesse alla nostra riunione e conferma la rilevanza di questo formato”.
Non si sottovaluti, ha sottolineato Gentiloni, “la forza del richiamo agli internet service provider affinché facciano quanto necessario per rimuovere immediatamente i contenuti” a sfondo terroristico e jihadista.
“Un focus a cui l’Italia teneva particolarmente e a cui è stata dedicata buona parte della sessione” di sabato mattina “è stata sull’Africa. Questa discussione ce la porteremo dietro come uno dei segni del G7 di Taormina. La sfida dell’Africa ha trovato un interesse di tutti i leader, a partire dal presidente Trump”, ha aggiunto il presidente del Consiglio. “È una questione da cui dipende molto del nostro futuro”.
Quanto alla “discussione sul commercio”, per Gentiloni “ha visto passi in avanti significativi, sgomberando il campo da una idea per la quale chi ha molto sottolineato la necessità di tutelare categorie e forze più colpite dalla globalizzazione sia necessariamente a favore di una radicale chiusura protezionistica”, ha detto il presidente del Consiglio.
“Sul commercio si è trovato un punto di equilibrio non scontato: si fa riferimento alla necessità di contrastare il protezionismo nel commercio internazionale”.
Più delicato il dossier clima. “Non arretreremo di un millimetro le nostre posizioni sul “climate change””, ha confermato Paolo Gentiloni. “Che gli sviluppi politici e internazionali degli ultimi mesi abbiano costituito una novità nel contesto internazionale”, ha spiegato, “non lo abbiamo scoperto a Taormina. È la scelta del popolo americano, l’America è il nostro principale alleato e con questa scelta facciamo i conti. Naturalmente affezioni alle posizioni che l’Italia sostiene. Questa differenza è emersa molto chiaramente nelle nostre discussioni, ma ripeto che discutere è sempre utile. Il presidente Trump ha apprezzato l’informalità con cui si è discusso in questo formato”.
Sulla decisione degli Stati Uniti di rimandare la decisione sull’accordo di Parigi alla settimana prossima, Gentiloni ha evidenziato: “Non è la nostra tazza di tè, non so quale saranno i tempi della decisione americana. Noi abbiamo fornito strumenti per prendere la decisione giusta, argomenti legati anche ai settori di business che si creano attorno alla green economy. Mi auguro che gli Stati Uniti prendano la decisione giusta, quando la prenderanno”.
A Taormina l’Italia avrebbe voluto un ampio spazio di discussione anche sul tema delle migrazioni, ma così non è stato, anche se, ha detto Gentiloni, “non ci sentiamo più soli sul tema migratorio”. Il capo del governo ha rilevato che “non era certo Taormina l’occasione” per affrontare il dibattito: “il resto dei Paesi ha politiche molto diverse, come ad esempio il Canada. Il Giappone ha politiche diverse”, come pure gli Stati Uniti. “Il punto migrazioni era un punto chiuso da diverse settimane e non è stato tema di particolare dibattito”. Gentiloni ha però spiegato: “dobbiamo lavorare sul lungo termine e nel breve termine”, ha concluso, “coniugare politiche di sicurezza e politiche di accoglienza umanitaria”. (aise)