I risultati ufficiali confermano la situazione di stallo: né i Conservatori (305 seggi) né i Laburisti (255) hanno i 326 deputati necessari a governare. Deludono i Liberaldemocratici. Il leader Tory: "Il paese chiede una nuova leadership". Brown: "Garantirò la stabilità, Conservatori e Liberali tentino un accordo". Clegg: formare governo spetta a chi ha preso più voti
I risultati ufficiali dello scrutinio stanno confermando quanto previsto dai primi exit-poll della notte: per la prima volta dal 1974 la Gran Bretagna ha eletto un "hung parliament", un "parlamento appeso", nel quale nessuno dei tre principali partiti gode della maggioranza assoluta dei seggi. Secondo le ultime proiezioni, i Conservatori avranno 305 seggi a Westminster, 95 in più rispetto alle elezioni del 2005 ma 21 in meno dei 326 necessari per formare una maggioranza autonoma. Sempre stando alle stime diffuse da principali network televisivi britannici, i Laburisti perderanno 94 seggi, fermandosi a quota 255. Neanche unendosi ai Liberaldemocratici di Nick Clegg, fermi alla deludente quota di 61 seggi, potranno essere sicuri di governare.
Ancora incertezza sullo scenario del dopo voto: in una situazione di stallo come questa Gordon Brown, in qualità di premier uscente, avrà per prassi il diritto di rimanere in carica per tentare di individuare una nuova maggioranza. Al di là di una coalizione organica – di minoranza – con il Lib-Dem e altre forze minori, l'ipotesi da cui si parte è quella di un governo di coalizione tra conservatori e liberali.
Secondo David Cameron "emerge chiaramente che il paese ha bisogno di un cambiamento e un cambiamento richiede una nuova leadership". In precedenza il suo portavoce aveva parlato di "vittoria decisiva per i conservatori e un chiaro no ai laburisti. Con questo risultato", aveva affermato, "possiamo governare". Dal canto suo Nick Clegg, la sorpresa della campagna elettorale, non può che prendere atto del ridimensionamento dei Liberaldemocratici rispetto alle attese: "E' stata una serata deludente", ha osservato, dopo una campagna "piena di ottimismo e speranza". Secondo il leader liberaldemoratico, comunque, deve provare a formare un governo il partito che ha vinto più voti e seggi nella tornata elettorale. Così ha chiesto ai Tory di verificare "se siano in grado di governare nell'interesse nazionale".
Le parole di Brown. Stanotte, dopo i risultati, il premier uscente Gordon Brown aveva lasciato capire di voler vendere cara la pelle e di pensare dunque ad un governo di minoranza. Ma in mattinata e più marcatamente nel pomeriggio la sua posizione è diventata via via la ricerca di un "governo stabile", partendo dalla possibilità di un accordo per l'esecutivo tra Conservatori e liberali.
"Se i negoziati tra David Cameron e Nick Clegg dovessero fallire, mi renderò subito disponibile a discutere con il leader dei Lib-Dem per cercare un punto d'intesa", ha aggiunto poi il primo ministro.
Polemica sull'esclusione dal voto di centinaia di elettori, che sono rimasti in fila ore, ma alla fine non sono riusciti a votare prima della chiusura dei seggi. Si prevedono ricorsi da parte dei candidati sconfitti con stretto margine.
La sterlina affonda sulla scia dell'incertezza dei risultati elettorali: il pound è sceso in tarda mattinata sotto la soglia di 1,45 dollari per la prima volta dall'aprile 2009 fino ad un minimo di 1,4473 dollari per poi rimbalzare sopra 1,4630 dollari dopo le dichiarazioni di Clegg.