Comunità Italiana

Giallo di Garlasco, la perizia medica avvalora l’alibi di Alberto Stasi

{mosimage}Il documento dà ragione in più punti alla difesa del ragazzo accusato di aver ucciso Chiara Poggi

 

MILANO – La perizia medico-legale del professor Lorenzo Varezzo, depositata a Vigevano, avvalora l'alibi di Alberto Stasi, il ragazzo accusato di aver ucciso Chiara Poggi, e in più punti dà ragione alla sua difesa. Secondo l'esperto, non è «valutabile con precisione l'epoca della morte se non affermando che essa avvenne nel corso della mattinata». Per quanto riguarda l'aggressione, questa è avvenuta «almeno in due fasi cronologicamente ben distinte» e l'episodio «potrebbe essersi protratto… anche per alcune decine di minuti». Stasi aveva affermato che quella mattina si trovava a lavorare al pc alla sua tesi e, secondo indiscrezioni, nella perizia dell'esperto informatico, non ancora depositata, tra le 9.36 e le 12.20 effettivamente il giovane era al computer. In un altro punto, la perizia medico legale ritiene che il materiale biologico di Chiara rinvenuto sui pedali della bicicletta sequestrata a Stasi, «potrebbe essere costituito da qualunque tipo di tessuto riccamente cellulato» e quindi non è detto che sia il sangue della vittima. Inoltre Stasi poteva avere le scarpe pulite pur essendo stato sulla scena del delitto in quanto le macchie di sangue avrebbero potuto disperdersi sull'erba bagnata. La contemporanea presenza di un'impronta di Alberto Stasi e del Dna di Chiara Poggi sul dispenser del sapone nel bagno della villetta teatro del delitto di Garlasco, non «costituisce una prova scientifica». Secondo il consulente del Gup, la presenza delle impronte del Dna «appare spiegabile col fatto che i due abbiano entrambi toccato in tempi e numero di volte totalmente sconosciuti e non determinabili il portasapone». Il dato quindi «non costituisce prova scientifica»

LA PERIZIA – La perizia è stata disposta dal gup Stefano Vitelli per chiarire alcuni tasselli fondamentali della dinamica del delitto della 26enne assassinata nella villetta di famiglia a Garlasco, in provincia di Pavia, il 13 agosto 2007. Tutte le relazioni richieste devono pervenire al giudice entro il 14 ottobre prossimo: dopo gli approfondimenti riprenderà il processo con il rito abbreviato. L’ora della morte è un elemento che potrebbe rivelarsi chiave per dimostrare l'innocenza o la colpevolezza dell'unico imputato, Alberto Stasi, l'allora fidanzato della vittima.

 
Fonte: www.corriere.it