A trainare il settore è il Sud
Allo slancio degli ambulanti ha fatto da sfondo una riduzione, per quanto lieve, delle attività commerciali svolte nei tradizionali negozi. Complice la prolungata crisi e, più in particolare, il ristagno dei consumi, le attività commerciali al dettaglio con sede fissa sono calate tra il 2012 e il 2016 di circa 3mila unità (pari allo 0,3% in meno nel periodo). Le attività ambulanti sono cresciute soprattutto al Sud: a Napoli, Reggio Calabria, Pescara e Catanzaro si contano aumenti superiori al 20%. Tuttavia anche in due grandi province del nord e del centro come Milano e Roma, la variazione di attivita’ ambulanti nel quadriennio e’ molto elevata, rispettivamente +34% e +22%.
Il settore protagonista è quello dei tessuti e dell’abbigliamento. A questo comparto, a fine dicembre dello scorso anno, facevano capo 51.646 imprese ambulanti (il 27% del totale), cresciute di oltre 3mila unita’ (+6,6% ) negli ultimi quattro anni.
Crescono i bengalesi ma i marocchini restano leader tra gli stranieri
Con riferimento alle sole imprese individuali, la nazionalità in maggiore espansione negli ultimi quattro anni è il Bangladesh (6.659 ambulanti in più e 15.213 imprese in totale) che, insieme al Senegal (+2.257), condivide il secondo posto per rappresentatività nel commercio ambulante (entrambi con il 15% sul totale). Ma la leadership delle bancarelle resta tuttavia saldamente in mano ai marocchini con 40.189 ambulanti (il 39% del totale del comparto), anch’essi cresciuti in modo significativo nel periodo esaminato (+14%). (AGI)