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Home > Gli insorti: «Abbiamo preso Misurata» E a Tripoli inizia la battaglia finale

Gli insorti: «Abbiamo preso Misurata» E a Tripoli inizia la battaglia finale

25 de fevereiro de 2011 - Por Comunità Italiana

Scontri a fuoco nella capitale, dopo i duri combattimenti della notte nella terza città del Paese

MILANO – Tripoli è alla battaglia finale. Dopo i sanguinosi combattimenti della notte a Misurata, infatti, testimoni hanno riferito di scontri a fuoco in varie aree della capitale libica, con le forze di Gheddafi che hanno aperto il fuoco sui manifestanti. Ci sarebbero morti e feriti.

LA PROTESTA – Una protesta contro il Colonnello è stata immediatamente repressa dalla polizia alla fine della preghiera del venerdì, nella moschea di piazza Algeria, a pochi passi dalla piazza Verde. Un dimostrante ha detto che ci saranno manifestazioni analoghe in tutte le moschee della città. Come detto, oco dopo la fine della preghiera circa 200 manifestanti si sono radunati davanti alla moschea di Piazza Algeria e hanno cominciato a gridare slogan islamici e contro Gheddafi. Subito i poliziotti in divisa e i miliziani in borghese che presidiavano la zona e si sono sentiti numerosi spari e c'è stato un fuggi fuggi generale.

GIORNALISTI PORTATI VIA – Le forze di sicurezza pro-regime hanno poi portato via con la forza i giornalisti stranieri presenti nel centro di Tripoli, mentre centinaia di civili si riversavano nuovamente nella Piazza verde, cuore della capitale per la grande manifestazione. Lo ha reso noto un sito arabo dell'opposizione vicino ai rivoltosi.

VERSO TRIPOLI– Intanto i leader della rivolta libica starebbero inviando truppe per un'offensiva, mentre i residenti della capitale si preparano a tenere la loro prima manifestazione di massa contro il regime di Muammar Gheddafi. «Abbiamo un piano per far cadere Tripoli – ha detto al Wall Street Journal Tareq Saad Hussein, uno dei sette colonnelli che a Bengasi hanno preso il comando della rivolta, conquistando la seconda città del Paese – non ci fermeremo fino a quando non avremo liberato tutto il Paese». Secondo l'emittente araba Al Jazeera gli insorti libici si sarebbero di nuovo assicurati il controllo di al Zawia a ovest di Tripoli sulla costa.

«PRESA MISURATA» – All'indomani di quelli furiosi di giovedì a Zawia, le milizie anti-governative libiche avrebbero preso inoltre il controllo della città costiera Misurata, situata a meno di 200 km dalla capitale , dopo aver respinto una «violenta» controffensiva. Le informazioni sulla situazione della terza città del Paese sono state a lungo confuse. Gli oppositori di Gheddafi avevano annunciato mercoledì di aver preso la città; i residenti hanno detto che mercenari e soldati lealisti hanno lanciato una controffensiva, giovedì, ma che è stata respinta.

INTENSA BATTAGLIA – «I manifestanti hanno sconfitto le forze di sicurezza e preso il controllo della città», ha raccontato Mohamed Senoussi, 41 anni, uno dei capi della rivolta, «la situazione adesso è calma dopo 4 ore di intensa battaglia avvenuta nella mattina. Gli abitanti celebrano la vittoria e cantano «Dio è grande». «I civili stanno adesso organizzando il traffico, ispezionando la gente per cercare armi; sono stati arrestati alcuni infiltrati che si ritiene provenissero da Tripoli». Alcuni testimoni hanno confermato che Misurata è stata abbandonata dalle forze rimaste fedeli al leader libico ed è controllata dai rivoltosi, ma violenti combattimenti si sarebbero registrati nei pressi di una base aerea in prossimità della città, facendo numerosi morti.

L'APPOGGIO DI MUGABE – Dallo Zimbabwe, intanto, arriva la notizia che il dittatorere Robert Mugabe avrebbe inviato dei combattenti per dare man forte al colonnello Gheddafi. Il presidente dello Zimbabwe, che da anni soffre di un cancro alla prostata, avrebbe inoltre offerto asilo nel suo paese al leader libico.

PARIGI, SI DIMETTE L'AMBASCIATIORE – E a Parigi si è dimesso l'ambasciatore libico. La decisione, arrivata dopo l'assalto della sede diplomatica della capitale francese, è stata presa per condannare «gli atti di repressione in Libia». Lo ha riferito un comunicato diffuso a Parigi sottolineando che anche il rappresentante libico all'Unesco ha preso le distanze dal regime di Gheddafi, schierandosi al fianco della «rivoluzione». La stessa posizione è stata assunta da tutto il corpo diplomatico libico presente in India, secondo quanto riferisce la televisione araba Al Jazeera.

Fonte: www;corriere.it

 

 

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A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.