Dal 2019 l’età pensionabile salirà a 67 anni, dai 66 anni e 7 mesi di oggi. Cinque mesi in più legati all’aspettativa di vita che, secondo i dati ufficiali dell’Istat, si è allungata di 150 giorni rispetto al 2013 (La Repubblica). Dunque, cambierà la soglia della pensione, che proprio alla speranza di vita è vincolata dalla legge Fornero. Entro la fine dell’anno, il governo dovrà emanare un decreto ministeriale per fissare la nuova soglia, anche se molti sperano in un rinvio della decisione a giugno del 2018. Senza contare la volontà da parte di alcune forze politiche di rivedere tale meccanismo, soprattutto alla luce del pressing dei sindacati che compatti si scagliano contro l’aumento automatico dell’età pensionabile (Corriere della Sera).
“Urgente un confronto per modificare il sistema”
Per il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli, il dato dell’Istat “rende ancora più urgente intervenire per bloccare l’attuale meccanismo di innalzamento dell’età pensionabile legato all’aspettativa di vita e avviare un confronto per una radicale modifica del sistema”. Secondo Carmelo Barbagallo, segretario generale Uil, “la questione, però, non è tecnica ma politica. Il meccanismo dell’incremento automatico dell’età pensionabile legato all’aspettativa di vita non è più compatibile con il sistema previdenziale introdotto dalla legge Fornero”. E incalza: “Questo è il punto sul quale chiediamo che il governo esprima la sua posizione: quando risponderà, il premier Gentiloni, alla richiesta di incontro avanzata da Cgil, Cisl, Uil?” (La Stampa).
Tutto potrebbe essere rinviato a dopo le elezioni
La questione resta molto complessa e ci sono in campo alcune ipotesi. Non si esclude che l’intera questione venga rinviata a dopo le elezioni politiche. Ma si fa anche l’ipotesi che l’aumento dell’età pensionabile possa essere limitato ad alcune categorie di lavoratori, oppure possa essere più contenuto rispetto ai 5 mesi calcolati dall’Istat (Avvenire). La legge Fornero del 2011 prevede l’obbligo di adeguare l’età della pensione all’andamento demografico, e che vanno usate come riferimento proprio le variazioni delle speranze di vita nell’ultimo triennio, così come registrate dall’Istat. Oggi l’istituto di statistica ha sancito che, rispetto alla fine del 2013, la speranza di vita a 65 anni è salita di 5 mesi e quindi potrebbe salire di 5 mesi anche l’età’ delle pensioni (Il Giornale).
C’è attesa intanto per il verdetto che la Consulta emanerà oggi sulla rivalutazione delle pensioni: i giudici dovranno esprimersi sui 12 ricorsi presentati contro il decreto legge del 2015 che prevedeva un rimborso parziale per il blocco dell’adeguamento degli assegni al costo della vita. Il ‘verdetto’ pesa sui conti pubblici dai 16 ai 20 miliardi di euro (Il Tempo). (agi)