Il sottosegretario al Dipartimento di Giustizia americano difende la legislazione esistente in Italia
MILANO – «Non vorremmo mai che succedesse qualcosa che impedisse ai magistrati italiani di fare l'ottimo lavoro svolto finora: le intercettazioni sono uno strumento essenziale per le indagini» nella lotta alla mafia. Lo ha detto in una conferenza stampa all'ambasciata degli Stati Uniti a Roma il sottosegretario al Dipartimento di Giustizia degli Usa con delega alla criminalità organizzata internazionale Lanny A. Brauer.
{mosimage}IL SOTTOSEGRETARIO USA – «L'Italia ha fatto grandi progressi nelle indagini e nel perseguimento di gruppi mafiosi operanti entro i suoi confini», ha ricordato Breuer, «siamo consapevoli che insieme possiamo fare di più». Il sottosegretario Usa ha assicurato che «continueremo a discutere della solida partnership tra Stati Uniti e Italia in diverse indagini e procedimenti in corso». Breuer incontrerà il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, il procuratore capo di Roma Giovanni Ferrara e il procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo. Nel capoluogo siciliano, il sottosegretario americano rappresenterà il Dipartimento di giustizia Usa alla cerimonia di commemorazione di Giovanni Falcone: «Spero vivamente che la mia presenza – la presenza del Dipartimento di Giustizia statunitense – alla cerimonia di domenica dimostri al popolo italiano e in particolare alle famiglie del giudice Falcone e del giudice Borsellino che gli Stati Uniti sono impegnati a fondo, oggi come non mai, per continuare a rendere onore a quanto ci hanno insegnato nella lotta contro la criminalità organizzata», ha aggiunto.
MONTEZEMOLO – La nuova legge sulle intercettazioni in discussione al Senato che prevede pene pesanti per editori e giornalisti in caso di pubblicazione fa ancora discutere il mondo politico e la società civile. Non sono bastate a placare le critiche che arrivano da più parti al testo, le aperture rese note dal relatore, il senatore Roberto Centaro (Pdl), su possibili sanzioni pù miti nei confronti dei cronisti. Tanto che anche la tv satelitare Sky è scesa in campo annunciando ricorsi a tutte le possibili corti di giustizia europee in caso di approvazione della legge.
«Condivido la linea degli editori, e ho visto anche come un editore importante e innovativo come quello di Sky, segnalino un'anomalia rispetto ad altri paesi europei. Quindi credo che ci sia la necessità di parlare e, da un lato, tutelare la privacy poiché la pratica delle intercettazioni non è più accettabile nei confronti dei singoli cittadini, e dall'altra però utilizzare lo strumento fondamentale in tante indagini e processi» ha detto il presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, interpellato dai giornalisti in merito proprio al ddl intercettazioni, a margine delle celebrazioni per gli 80 anni della Pininfarina. «Spero che con un po' di buona volontà, mettendosi intorno ad un tavolo – ha aggiunto Montezemolo – si possa trovare una soluzione che vada bene anche agli editori».
FIEG – «Queste sanzioni non hanno vera giustificazione, se non quella di esercitare pressione sugli editori che in molti casi rischiano la stessa sopravvivenza. Si tratta di un ulteriore intervento penalizzante per la categoria, già duramente colpita dalle recenti iniziative normative. La Fieg insiste per la loro eliminazione» gli fa eco il presidente della Fieg Carlo Malinconico.
Fonte: www.corriere.it