Per il leader della Lega Berlusconi e il presidente della Camera "non si prendono più". Lombardo: "Il nostro sì al governo non è scontato". Il presidente della Camera: "Dopo l'intervento del premier, tutto più chiaro"
ROMA – Umberto Bossi fotografa con parole crude la crisi nella maggioranza: "Su Fini non ci si può più contare". Per il leader della Lega, Berlusconi e il presidente della Camera "non si prendono più", ma al tempo stesso "Berlusconi dice che ha i numeri per andare avanti". All'osservazione che però i voti arriveranno probabilmente da ex Udc e da esponenti siciliani, Bossi risponde: "La Sicilia è lontana".
Alle domande sulla tenuta della maggioranza, Gianfranco Fini, parlando a Salsomaggiore, ha risposto: "Vedremo e sentiremo cosa dirà il presidente del Consiglio in Parlamento e sarà tutto più chiaro. La discussione aritmetica non mi appassiona – ha detto il presidente della Camera – governare è avere consenso in base ai programmi". Fini ha anche commentato i recenti spostamenti di parlamentari fra il gruppo del Pdl e quello di Fli:"Quello che si è visto in questi giorni con persone che vanno di qua e di là dai gruppi parlamentari non ha niente a che vedere con la buona politica: sono aspetti della vecchia politica che ritornano". Il presidente della Camera, infine, ha parlato della legge elettorale: le forze politiche devono "ragionare e trovare un punto di sintesi. La parola compromesso non è necessariamente sempre sinonimo di porcheria – ha detto -. Il concetto di sovranità popolare che Berlusconi richiama sempre – ha aggiunto – si esplica anche nella possibilità dell'elettore di scegliere il suo rappresentante in Parlamento. Questo sistema, che ho votato anche io e fu un errore, non lo consente. Ma smettiamo di rimpallarci le responsabilità: anche il sistema di elezione regionale in Toscana, governata dal Pd, si basa sulle liste bloccate". E su Berlusconi e sulla possibilità di un lodo Alfano costituzionale ha aggiunto: "Il presidente del Consiglio Berlusconi non ha diritto all'impunità, ma ha diritto a governare. Nessuno può pretendere l'immunità, ma non trovo niente di scandaloso se si sospendono i giudizi".
Ma segnali negativi per la tenuta della maggioranza, e quindi della legislatura, arrivano anche dall'Mpa di Raffaele Lombardo. "C'è poco da stare tranquilli – dice, intervistato dal Mattino, il governatore della Sicilia – L'Mpa ha cinque deputati, non cinquanta, e quindi non saranno quelli a turbare i sonni del Cavaliere ma noi proseguiamo la nostra strada". Insomma il sì al governo non è scontato: "Vedremo cosà dirà e farà per il Sud e comuque dei famosi cinque punti ancora non si sa nulla..".
Sul fronte delle opposizioni si fa sentire l'Udc che mette in dubbio la stabilità dell'esecutivo in vista del passaggio parlamentare del 29 settembre. "Il governo non raggiungerà la maggioranza di 316 deputati senza l'apporto dei finiani e dell'Mpa. Ma anche se ci riuscisse non servirebbe a nulla. Se Berlusconi non chiederà più il voto di fiducia raggiungere o meno la quota di 316 non ha più senso, salvo che non serva a chiedere lo scioglimento delle Camere" dice Casini a Sud Camp 2010, l'evento organizzato da Enrico Letta e dalla sua Associazione. E proprio dall'esponente democratico arriva un segnale sulle alleanze: "Le Marche dove governiamo con l'Udc rappresentano un ottimo esempio di buon governo''.
E sempre a proposito di messaggi e intese, Antonio Di Pietro si fa vivo con Beppe Grillo, in vista della Woodstock 5 stelle di sabato e domenica a Cesena: "Ci dicono che facciamo troppa opposizione, tu sai bene che è anche troppo poca. Bisogna farne di più, e più faremo opposizione, più riusciremo a risvegliare le coscienze". E il leader dell'Italia dei valori promette di trasmettere la kermesse su WebDV.it, la nuova televisione web dei dipietristi.
Fonte: www.repubblica.it