Il governo studia incentivi fiscali per l’acquisto delle auto ed esclude la possibilita’ di una manovra correttiva nel 2014. Il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, ha annunciato di essere al lavoro con il collega dello Sviluppo economico, Federica Guidi per mettere a punto “politiche che incentivino il rinnovo del parco macchine nel nostro Paese”. Per i privati verranno “utilizzati strumenti diversi dagli incentivi classici, come ladefiscalizzazione utilizzata per le ristrutturazioni edilizie”.
“Le norme che piu’ stanno funzionando nel nostro Paese sono quelle legate alla defiscalizzazione, che non sono un incentivoclassico, un contributo a fondo perduto, ma sono la modalita’ con cui si utilizza la leva fiscale per incentivare il cittadino a raggiungere un obiettivo che lo Stato gli pone”, ha spiegato Lupi, sottolineando che “la defiscalizzazione sugli edifici delle case e’ valsa due punti di Pil”. Il ministro ha poi riferito: “Stiamo lavorando e stiamo studiando perche’ questo significa fare politica industriale nel nostro Paese trovando strumenti che non siano quelli dell’incentivazione tradizionale ma utilizzando la defiscalizzazione”.
Lupi ha quindi annunciato: “Domani o dopodomani, con il ministro Guidi, dovremmo arrivare a una sintesi per provvedimenti che riguardino sia i mezzi pubblici che privati”. Quanto ai primi, “in Germania c’e’ stato un momento in cui lo Stato ha deciso che non potessero piu’ circolare mezzi pubblici con un’eta’ molto vecchia: noi stiamo lavorando su Euro 0, Euro 1 ed Euro 2, dobbiamo accompagnare un provvedimento di questo genere degli strumenti che possano permettere il rinnovo”. Per i privati, invece, il ministro ha ribadito che “dovremo andare sulla defiscalizzazione”.
Morando, non serve manovra correttiva nel 2014
“La manovra correttiva nel 2014 non e’ necessaria”. Cosi’ il viceministro dell’Economia, Enrico Morando, esclude l’ipotesi di una manovra correttiva per il 2014. “Non e’ utile, non perche’ dobbiamo edulcorare la pillola ma io sono convinto che le cose siano cosi'” spiega il viceministro precisando pero’ che “questo non significa che non siamo preoccupati del ciclo economico”.(AGI)